AGROPOLI. Resta irrisolto il problema della posidonia. La missione dell’assessore al demanio Eugenio Benevento all’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, infatti, non ha sortito gli effetti sperati.
Benevento in rappresentanza dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Adamo Coppola ha avanzato, al braccio tecnico del Ministero, una possibile soluzione restituire al mare la posidonia portandola al largo. L’Ispra ha restituito al mittente la soluzione, ritenendola impraticabile, di fatto per l’istituto di ricerca l’alga è da ritenere, secondo la classificazione attuale, un rifiuto e come tale dovrebbe essere trattato. Con l’estate in vista e con tonnellate di alghe sulla spiaggia non restano molte possibilità per l’amministrazione agropolese di intervenire tempestivamente sullo spiaggiamento della posidonia: «Una quantità eccessiva rispetto alle nostre possibilità -ha osservato Benevento- lo smaltimento delle alghe costa ai comuni 133 euro più Iva a tonnellata. Troppe la quantità presente sulle spiagge di Agropoli». Sarà dunque necessario trovare un’altra soluzione che a questo punto sembra necessariamente essere quella di portare le alghe spiaggiate in discarica con costi che rischiano di essere esorbitanti.
Il problema della posidonia, in realtà, non è soltanto di Agropoli ma dell’intera costa cilentana. Nei giorni scorsi il sindaco di Pollica, Stefano Pisani, avanzò l’ipotesi di siglare un protocollo d’intesa tra i comuni al fine di avviare una sperimentazione di compostaggio per smaltire la posidonia. A tal proposito si era appellato anche al Parco affinché promuovesse l’iniziativa.
E se Pisani propone il presidente dell’ente Parco Tommaso Pellegrino risponde, fornendo già un primo piano d’azione: «Il Parco è sensibile alla problematica, per questo motivo abbiamo approntato e presentato un progetto nell’ambito dei fondi europei “Life”. Siamo estremamente fiduciosi di una imminente approvazione del disegno che vede al centro uno studio pilota che farà scuola a livello nazionale. Il progetto immagina l’utilizzo delle alghe nel compostaggio. Siamo vicini ai comuni che devono affrontare ancora una volta il problema , siamo ancora in prima linea per trovare la soluzione. L’ente Parco si pone come intermediario tra il Ministero dell’Ambiente e i comuni, ma non possiamo essere gli interlocutori finali».