Per l’esclusione di Diano e Cilento dalla Zes occorre trovare una soluzione. E’ quanto sostiene Nicola Ammaccapane, del direttivo nazionale del nuovo Cdu.
“Da più parti si ergono commenti e lamentele sull’assenza del Vallo di Diano e del Cilento dalla Zes, zona economica speciale – dice il politico valdianese – Commenti e lamentele giustificate anche se, forse, un po’ in ritardo, considerando che la mia campagna elettorale si è proprio basata su questa idea. Troppo facile piangere ora sul letto versato. Per questo motivo e perché conscio dell’argomento, oltre alle lamentele occorre proporre soluzioni. Occorre anche sottolineare che questa ondata di lamentele è sorta solo in seguito alle mie sollecitazioni e che in pochi, per distrazione e disattenzione, avevano notato il nuovo smacco al nostro territorio”.
Gli obiettivi sono chiari: è necessario trovare una soluzione per inserire il territorio nella Zes. “Perché non può essere altrimenti e perché non possiamo essere abbondati in nome di logiche assurde e personalistiche”, dice Ammaccapane. “Per l’istituzione delle Zes – ricorda – c’è stata una prima proposta preliminare sottoposta al Governo nel dicembre 2016, alla Campania erano stati assegnati 5.467 ettari dal Decreto del presidente del Consiglio dei ministri del 26 febbraio scorso che ha regolamentato l’attuazione delle Zes a livello nazionale. La Giunta Regionale, nonostante i suoi toni trionfalistici e l’aver impiegato circa due anni per partorire il provvedimento, con il Piano di sviluppo ne ha coperti 5.154, lasciando fuori circa 300 ettari, ed in particolare una parte strategica della Provincia di Salerno. Perché nel percorso di confronto e concertazione che la Regione Campania avrebbe dovuto colloquiare con il territorio. Non sono stati i sindaci e gli amministratori di questa area del salernitano. La domanda lecita è perché sono stati dimenticati i Comuni, le organizzazioni sindacali e quelle delle imprese, con tutto il partenariato sociale ed economico dell’area del Cilento, Vallo di Diano, del Golfo di Policastro, degli Alburni?” “Le aree Pip di Polla e Teggiano possono e devono rientrare negli ettari lasciati fuori dalla regione Campania. E’ un obbligo e un dovere verso un territorio sempre e solo abbandonato”, conclude.