Lecite le modalità di utilizzo dello Scout Speed
Nessuna irregolarità nell’utilizzo dello Scout Speed come segnalato nei mesi scorsi da alcuni studi legali e associazioni di consumatori. A chiarirlo il Ministero dell’Interno attraverso una nota del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.
Lo strumento mobile per il controllo elettronico della velocità, attivo nei Comuni di Agropoli, Albanella e San Cipriano Picentino era finito al centro di polemiche poiché, secondo le accuse, era montato su un’auto sulla quale non era ben visibile l’insegna “Polizia Municiaple”.
Dubbi erano stati espressi anche circa le regolarità delle procedure di acquisizione ed utilizzo del dispositivo, posizionato su una vettura privata ceduta in comodato d’uso. Quanto a quest’ultimo punto il Ministero chiarisce che “non si rinvengono motivi ostativi all’utilizzo del dispositivo installato sul veicolo acquisito in comodato”. La legge, infatti, dispone che le apparecchiature siano di proprietà dei corpi di polizia o in alternativa acquisite in locazione, leasing o comodato da altre Pubbliche Amministrazioni, Enti pubblici o Enti proprietari. Pertanto il veicolo può essere oggetto di un contratto di comodato.
Quanto alla scarsa visibilità del mezzo dal Dicastero precisano che le “disposizioni sulla segnalazione e visibilità della postazione di controllo non si applichino ai dispositivi di rilevamento della velocità mobili, installati a bordo dei veicoli, per la misura della velocità in modalità dinamica”. Per il Ministero l’accertamento con mobilità del dispositivo è dunque sottratta alle regole sulla presegnalazione e visibilità proprie delle postazioni fisse.
Nessuno illecito, dunque, nell’utilizzo dello scout speed che potrà continuare a funzionare.