L’indagine della Capitaneria, avviata su segnalazione delle associazioni ambientaliste, ha permesso di scoprire la causa del problema
Si è riusciti ad arrivare all’orgine dei dischetti plastici rinvenuti lungo il litorale italiano, dal sud della Toscana fino in Campania: arrivavano dal fiume Sele. Da qui è partito il problema che rischia di determinare un vero e proprio disastro ambientale.
Ad annunciarlo l’associazione Clean Sea Life che riporta i dati delle indagini della Capitaneria di Porto, avviate nelle scorse settimane in tutta Italia. Gli uomini della Guardia Costiera hanno individuato l’origine dei misteriosi oggetti di plastica dopo l’ispezione al depuratore presente nei pressi del fiume Sele.
Lungo la riva, vicino all’argine, ne erano presenti tantissimi. Probabilmente i dischetti sono fuoriusciti dopo un cedimento strutturale di una vasca dell’impianto: quindi sono finiti nel fiume e infine si sono dispersi nel mare.
Migliaia quelli finiti lungo il litorale italiano: molti sono stati trasportati a riva altri sono in mare. La scoperta è stata possibile grazie anche agli studi degli esperti sulla base delle segnalazioni arrivate dai cittadini.
Che potesse trattarsi di un problema con origine a Capaccio Paestum era stato ipotizzato anche da diversi cittadini che nello stesso periodo segnalavano problemi al depuratore di Varolato.