Enrico Quaranta, il ricordo di Geppino D’Amico a 34 anni dalla sua morte

Di Erminio Cioffi

San Pietro al Tanagro – “Un uomo al servizio della sua terra che ha lasciato un ricordo incancellabile”. Con queste parole il giornalista e scrittore Geppino D’Amico ha definito il senatore Enrico Quaranta, deceduto prematuramente 34 anni fa, il 16 marzo del 1984. D’Amico, uno dei massimi conoscitori della storia del Vallo di Diano, ha avuto modo di conoscere in modo approfondito il senatore Quaranta negli anni durante i quali è stato protagonista della politica valdianese. Enrico Quaranta ha mosso i primi passi in politica nel Partito Social Democratico Italiano e nel 1953, a soli 25 anni, fu eletto sindaco di San Pietro al Tanagro, oggi ad indossare la fascia tricolore del piccolo comune valdianese è suo nipote Domenico Quaranta. Nel 1963, viene eletto per la prima volta Deputato e sarà rieletto ancora nelle elezioni del 1968, 1972 e 1976 per poi essere eletto al senato del 1979 e nel 1983. “E’ stato un grande politico e ha fatto tanto per il Vallo di Diano – spiega D’Amico – a lui si deve il progetto della Città Vallo portato avanti insieme all’architetto Paolo Portoghesi. Quaranta ha sempre creduto su una programmazione spalmata su tutto il Vallo di Diano e non su un solo comune, un progetto che credo avrebbe realizzato se non fosse scomparso prematuramente. Aveva anche un forte legame di amicizia con l’attore francese Philippe Leroy che spesso era suo ospite nel Vallo di Diano”. Nel corso dei suoi mandati da parlamentare ha partecipato a numerose missioni economiche per conto del Governo italiano a sostegno della piccola e media industria italiana in quasi tutti i continenti. E’ stato Vicepresidente dell’Organizzazione Mondiale del Turismo, Sottosegretario al Ministero dei Lavori Pubblici e al Ministero per gli Interventi Straordinari nel Mezzogiorno. Fu uno dei protagonisti dell’unificazione dei due plessi ospedalieri di Sant’Arsenio e Polla e nacquero così negli anni ottanta gli ospedali riuniti del Vallo di Diano. Sfogliando mentalmente il suo album di ricordi Geppino D’Amico torna indietro nel tempo fino al 1981: “Il senatore era molto amico di Bettino Craxi – racconta – e credeva molto nel futuro della Certosa di San Lorenzo a Padula tant’è che nel 1981 convinse Craxi a riunire proprio nella Certosa la direzione nazionale del Partito Socialista Italiano. Per lui il Vallo di Diano era tutto ed il compianto Giovanni Ritorto era uno dei suoi fedelissimi. In quel periodo, e io ne sono testimone, i politici si davano battaglia, ma al di là della politica c’era un forte rispetto tra gli uomini a prescindere dalle idee politiche”.

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