La loro presenza è stata segnalata dal Lazio alla Campania
Sta diventando un vero e proprio mistero quello della presenza sul litorale italiano di migliaia di dischetti di plastica forati. Si trovano ovunque, da Anzio alla costa casertana, da quella napoletana alle isole, fino ai Capaccio Paestum. Nella città della Piana del Sele nelle scorse settimane ne sono apparsi centinaia sulle spiagge. Inizialmente si è pensato si trattasse di filtri di un depuratore guasto presente in zona. In realtà negli ultimi giorni questa ipotesi è stata smentita: sembra che almeno la parte centro sud del litorale tirrenico, infatti, sia invasa da “oggetti non identificati”.
La prima segnalazione ufficiale è arrivata da Scauri: sono stati dei volontari di Legambiente a trovarli, ma risale addirittura a febbraio la scoperta di questi oggetti nel capaccese.
Al momento si sta cercando di capire di cosa si tratti. Sembrerebbero oggetti in tecnopolimero della famiglia dei poliesteri: teflon, dacron o naylon prodotto probabilmente con la tecnica della pressofusione. Inattaccabile ed indifferente alla temperatura di 100 gradi e 130 della pentola a pressione. Resta da vedere se sfrutta le sue caratteristiche per la temperatura o per la sua resistenza in ambiente acido o entrambi. Al lavoro anche gli esperti Arpa. Nessuna certezza neanche sul modo in cui siano arrivati sulle coste; si tratta forse del carico di qualche imbarcazione, ma potrebbero anche essere stati gettati in mare dalla terraferma, seppur il quantitativo è notevole.
Intanto l’invito è a non toccarli con le mani ma ad usare i guanti.