Roccadaspide: 130 mila euro per l’asilo nido comunale

Un progetto preliminare che punta all'adeguamento, ammodernamento e riqualificazione dell'asilo nido del Comune

Di Antonella Capozzoli

Un progetto preliminare che punta all’adeguamento, ammodernamento e riqualificazione dell’asilo nido del Comune

Ammonta a centotrentamila euro il finanziamento chiesto dall’Amministrazione di Roccadaspide per la riqualificazione, l’ampliamento e l’adeguamento dell’asilo nido ubicato in uno dei locali comunali in via Guevara.

La Regione Campania, infatti, ha emanato un decreto intitolato “Città Solidali e Scuole Aperte” con l’intento di promuovere interventi per potenziare e migliorare il sistema delle infrastrutture per l’istruzione e l’inclusione sociale. Secondo i dati, la zona del “Calore Salernitano – Alburni” – con Comune Capofila Capaccio -, è risultata destinataria di circa 450 mila euro; l’Amministrazione Comunale di Roccadaspide ha candidato a finanziamento un progetto preliminare pari a circa 130.000 euro per garantire il completamento dei lavori per l’ammodernamento del locale comunale adibito a nido e micronido.

E’ da tempo che la Regione lavora per incentivare l’apertura di nuovi nidi e il miglioramento delle strutture già esistenti; il mese scorso, infatti, erano stati pubblicati due avvisi per due distinti bandi: uno, destinato al potenziamento e alla costruzione di nuovi asili , l’altro relativo all’erogazione di voucher di servizio per incentivare l’utilizzo delle strutture. Complessivamente, attraverso queste misure, la Giunta Regionale della Campania metteva a disposizione oltre 38 milioni di euro per potenziare e sostenere l’offerta e l’utilizzo del servizio di asilo nido.

“Il nostro obiettivo” afferma il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, “è portare la Campania, nel giro di pochi anni, in cima alla classifica in Italia per numero e offerta di asili nido”.  Una sfida complessa per un servizio di altissimo valore, fondamentale per tutti quei genitori che devono – e vogliono – conciliare la piena soddisfazione professionale e la cura e la tutela della propria famiglia, senza dover rinunciare a nulla, come ci si aspetta da una società civile ed emancipata.

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