Piscina di Capaccio Paestum: ATI Afrodite continuerà in tutte le sedi a far valere i propri diritti

"Ci auguriamo che ora l’Ente comunale voglia finalmente agire nell’effettivo interesse dei frequentatori"

Di Redazione Infocilento

“Ci auguriamo che ora l’Ente comunale voglia finalmente agire nell’effettivo interesse dei frequentatori”

“ATI Afrodite prende atto della decisione del Consiglio di Stato sulla fase cautelare, che ha valutato preminente il preteso interesse dell’Ente piuttosto che quello del gestore, pur acclarato e riconosciuto, e dei numerosi lavoratori e delle centinaia di iscritti, pur con necessario rinvio e impregiudicati i dovuti approfondimenti in sede di merito”. Inizia così una nota dei gestori della piscina comunale di Capaccio Paestum dopo che i giudici amministrativi hanno decretato il ritorno della gestione al Comune. 

“In funzione di tale decisione, che non si condivide né si comprende ma si rispetta, ATI Afrodite provvederà a definire i propri rapporti con l’Ente comunale – fanno sapere – Nel frattempo, naturalmente, la medesima ATI perseguirà la tutela dei propri diritti nella successiva fase di merito del procedimento amministrativo, di cui si aprirà il I° grado a breve, nonché in sede civile e penale, con la certezza del successivo buon risultato dei tanti procedimenti giudiziari avviati”.

Non mancano, infine, stoccate al comune: “ATI Afrodite si augura che l’Ente comunale voglia finalmente agire nell’effettivo interesse dei frequentatori, adesso che avrà la diretta responsabilità e gestione dell’impianto.Infatti, con una scelta che rappresenta un’eccezione nel panorama sportivo, diversamente da come fanno tutti i comuni campani, tra cui i più vicini Giungano, Ogliastro Cilento, Vallo della Lucania, Capaccio Paestum investirà addirittura oltre centomila euro solo per attrezzare la struttura. E, a questo punto, speriamo che si trovino i fondi anche per far fronte alle tante criticità presenti, (perdite d’acqua dal tetto, dalla vasca, adeguamento degli impianti di riscaldamento, etc.), come invano richiesto dal gestore sin dal 2016. Tutto ciò perché la struttura possa continuare a funzionare al meglio al servizio della cittadinanza”.

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