Perquisite le abitazioni dei legali rappresentanti di quattro coop ad Agropoli, Vallo della Lucania e Battipaglia
La Procura della Repubblica di Vallo della Lucania ha aperto un’inchiesta sulla Yele. Nel mirino non soltanto i debiti che la società aveva con l’erario; si ipotizzano anche i reati di abuso d’ufficio, peculato, turbativa della libertà degli incanti, omesso versamento di ritenute.
Nei giorni scorsi la guardia di finanza, dopo i controlli presso la sede vallese della società che si occupa della gestione dei rifiuti, ha effettuato verifiche anche presso le abitazioni di Marcello Ametrano, ex presidente della Yele, il direttore Sergio Di Blasi e due funzionari dei comuni di Agropoli ed Ascea.
L’attività delle fiamme gialle si è ora estesa alle cooperative: perquisite le abitazioni dei legali rappresentanti di due coop con sede ad Agropoli che si occupano di manutenzione del territorio, di una di Vallo della Lucania ed una quarta di Battipaglia.
Queste ultime avrebbero ricevuto alcuni servizi in subappalto dalla Yele e la Procura punta a far luce sulle modalità con cui è avvenuto l’affidamento al fine di verificare se vi siano state o meno irregolarità. Secondo i magistrati sarebbero stati reperiti “gravi indizi in ordine ai reati rubricati”. Ipotizzata anche l’appropriazione di denaro pubblico. I diretti interessati smentiscono ogni ipotesi e sono pronti a difendersi.