“Ecco la verità”
“E’ ormai palese che tutti questi assalti alla diligenza sono frutto di una strumentalizzazione politica, becera, messa in atto da coloro che non sono affatto interessati alla reale crescita delle politiche sociali del nostro territorio e, pur di delegittimare l’operato del suddetto ambito, sono pronti a sostenere ciò che non è vero”. Così Agostino Agostini replica alle accuse di Sapri Democratica sulla scarsa efficienza del Piano di Zona S9.
Secondo l’esponente della maggioranza, la verità è un’altra e l’elenco delle motivazioni è lungo: “Abbiamo ereditato un ufficio di piano decimato da dimissioni e scontri velenosi, pieni di astio, che ancora oggi proliferano i loro mefitici effetti; Abbiamo ereditato un piano con la polizia giudiziaria che provvedeva a sequestrare documenti per denunce fatte nei confronti di cooperative, operatori che denunciavano pagamento di fatture inesistenti, ma negli archivi la documentazione era sempre carente e inidonea, ancora oggi , a fornire una chiara visione sull’operato svolto che, sia chiaro non vuole essere preso a giustificazione di eventuali mancanze, ma che rappresenta il continuum nel quali ci siamo trovati ad operare; Abbiamo internalizzato il servizio di assistenza HCP, perché i soldi dell’INPS non vengano assorbiti dalle cooperative “mangia tutto”, ma ripartiti tra gli operatori che lavorano (a proposito abbiamo confermato le operatrici della scorsa gestione senza decapitazioni “politiche”), che oggi si trovano a percepire compensi superiori in più rispetto a prima; Abbiamo istituito l’albo delle cooperative, perché ogni disabile possa scegliersi il terapeuta, e poiché ce lo hanno chiesto i genitori degli alunni, lo abbiamo utilizzato anche per la specialistica scolastica”, dice il consigliere Agostini.
“Per il resto – aggiunge – sono tutte illazioni destituite di ogni fondamento. Si è detto di tutto e il contrario di tutto pur di nuocere al piano di zona, perchè la sparuta minoranza, che getta discredito su tutta l’attività del Piano, continua a ritenersi avulsa dalla realtà, mentre, i documenti continuano a palesare la loro responsabilità di cattiva gestione”.
“Qui mi fermo – conclude il consigliere comunale – perché non è certo testimoniando l’incapacità altrui, che si aiuta chi ha bisogno. L’unica cosa certa è che c’è da lavorare ancora e molto, pertanto, non possiamo fermarci. Continuo a lavorare per il mio paese, mettendo a disposizione le mie competenze, senza sentirmi indispensabile; mi piace stare sul territorio, ascoltare i cittadini, sostenere chi ha bisogno, amo fare politica tra la gente anziché sui social network”.