Scambio di vedute tra gli esponenti di Lega e Forza Italia
C’è maretta nel centro destra agropolese. A scontrarsi Lega e Forza Italia. Ad innescare la polemica le dichiarazioni di Giovanni Basile, il quale è intervenuto sulla promessa degli esponenti forzisti di impegnarsi per la riapertura dell’ospedale di Agropoli.
“Il Parlamento italiano non ha poteri reali in riferimento alla sanità (a meno che non si opti per una riforma del titolo V della Costituzione che riporti la materia in seno allo Stato centrale).
L’Ospedale di Agropoli potrà tornare in vita solo mediante un continuo e serio lavoro di sviluppo dei servizi della struttura. Sviluppo figlio di un cronoprogramma che la politica regionale deve redigere e che a tutt’oggi non è stato nemmeno ideato”, ha detto Basile.
“Meraviglia oltremodo l’improvviso vigore di chi non ha mosso un dito quando i loro colleghi di Forza Italia e Fratelli D’Italia operavano una chiusura come atto di ritorsione politica”, ha aggiunto l’avvocato agropolese, facendo riferimento ai rappresentanti locali del partito.
Tra questi Emilio Malandrino, coordinatore cittadino di Forza Italia che, chiamato in causa, non ha esitato a replicare, bollandole dichiarazioni dell’esponente della Lega come “frutto della recente sbornia, ancora non smaltita, derivante dal risultato elettorale”.
“Se non conoscessimo il brillante avv. Basile, forse ancora non pronto e senza la giusta esperienza politica, faremmo immediatamente richiesta per un controllo ed un ricovero urgente in psichiatria al più vicino Ospedale ai fini di monitorarlo e trattarlo con una terapia d’urgenza per le sue precarie condizioni di salute psico-fisiche”, attacca Malandrino.
“Abbiamo il dovere di chiarire al coordinatore agropolese della Lega che, se avesse avuto le idee più chiare, avrebbe con maggior semplicità compreso che un impegno alla soluzione di un problema così scottante e così importante di un territorio, da qualsiasi parte provenga, andava e vada accolto con gratitudine e rispetto soprattutto se viene da ruoli importanti e rappresentativi ancorché apicali della vita politica e/o sociale, siano essi amici o nemici, avversari o alleati, bianchi o neri – prosegue il coordinatore di FI – A lui consiglierei, per affacciarsi ed avviarsi in maniera giusta alla vita politica, di fare qualche corso serale di mediazione, equilibrio, ascolto, dialogo e tolleranza che sono i requisiti essenziali per essere un brillante cadetto e di forgiarsi alla difficile scuola della politica attraverso l’iter normale che ognuno di noi che, immodestamente, fa politica, ha costruito, passando innanzitutto per una necessaria ed iniziale candidatura alle elezioni amministrative, mettendoci la faccia e sottoponendosi al giudizio dell’elettorato che è strumento di sicura crescita e giusta riconoscenza per il futuro di questa missione”.
“Spero che, insieme a noi, dopo aver chiarito in maniera affettuosa ed amichevole tutto ciò, pensi a concentrarsi di più ad azioni utili per l’obiettivo comune della riapertura del nostro Ospedale senza sprecare tempo a criticare chi voglia, in qualsiasi maniera, contribuire a questo”, conclude Emilio Malandrino.