La Provincia non interverrà prima della fine del mese
In massa gli studenti del liceo scientifico “Alfonso Gatto” di Agropoli ieri non si sono presentati al suono della campanella. Lo hanno fatto per protestare contro l’infestazione di zanzare e il silenzio della Provincia, che non stanzia i fondi per una disinfestazione del plesso scolastico. Per i responsabili della manutenzione bisogna attendere infatti l’approvazione del bilancio dell’ente. Dalla scuola il dirigente scolastico Fortunato Ricco ha contattato l’ingegnere Sessa della “Arechi servizi” e quest’ultimo ha assicurato un intervento risolutivo soltanto dopo il 31 marzo, quando sarà approvato il bilancio. Una data inaccettabile per gli studenti, che hanno deciso di sottolineare il dissenso con lo sciopero.
Già nel novembre dello scorso anno si era provveduto, ad opera della Provincia, a una disinfestazione nei giorni di chiusura programmati per la festività di Ognissanti. La situazione però risulta ora insostenibile, tanto da indurre i ragazzi a scioperare rivendicando la tutela della propria salute.
Dopo la risposta della “Arechi servizi” la dirigenza del liceo ha provveduto intanto a disinfettare i locali dell’istituto e, visto che il problema sorge dalle camere d’aria tra le fondamenta e il pavimento, si è pensato di sigillare una stanza adiacente a questi vuoti.
Dalla dirigenza c’è stato un tempestivo interessamento, allertando gli enti preposti ma anche supplendo ad essi con un minimo di intervento in attesa di qualcosa che possa realmente risolvere il problema. Il professore Ricco ha inviato una email con posta certificata alla Provincia, all’Asl e al Comune di Agropoli, mettendo a conoscenza i destinatari dello sciopero degli studenti e della criticità vissuta nell’istituto, auspicando una risoluzione del problema dai tempi più certi e rapidi. Purtroppo gli interventi effettuati dalla scuola possono essere soltanto un palliativo e non rappresentano una soluzione al problema.
Riguardo al cattivo odore segnalato da alcuni professori la scuola, invece, minimizza. Pur ammettendo qualche piccolo problema, si spiega che la sua origine è legata probabilmente alle intercapedini delle vetrate che si trovano nei corridoi tra l’atrio e le classi e si sostiene che il fenomeno non risulta essere così grave.