Sanza: Comune al lavoro per far rientrare in patria le spoglie del soldato Giuseppe Di Spirito

Morì durante la seconda guerra mondiale in Germania

Di Comunicato Stampa

Morì durante la seconda guerra mondiale in Germania

SANZA. L’amministrazione comunale a lavoro per il rientro in Patria delle spoglie mortali del soldato Di Spirito Giuseppe, morto durante la Seconda Guerra Mondiale.

Da alcune settimane, grazie ad un lavoro certosino ed al contributo offerto da Salvatore Gasparro ed Enia Accettura, è stata individuata la sepoltura del giovane soldato Giuseppe Di Spirito, nato a Sanza il 5 Maggio 1924. Deceduto il 22 Marzo 1944 e sepolto nel cimitero di Fulerumerstrasse / Essen (nord Reno-Westfalia) in Germania. Individuata la posizione Tombale, la n° 151. La ricerca ha dimostrato che la salma è stata riesumata e traslata ad Amburgo (Germania) nel cimitero militare italiano d’onore. Attualmente si trova nel riquadro 2, fila T, tomba 6.

Nei giorni scorsi il sindaco Vittorio Esposito ha provveduto ad informare i suoi congiunti più prossimi, ed ora si sta valutando la procedura per il rimpatrio delle spoglie mortali di questo giovane caduto del quale per molti anni si era smarrita la memoria storica. “Un atto di grande generosità e rispetto da parte della nostra comunità favorire il rientro in Patria delle spoglie mortali del nostro concittadino in modo che dopo 74 anni possa riposare nella sua terra. E’ doveroso da parte nostra il ricordo e gli onori istituzionali ad un giovane che ha sacrificato la sua vita durante il Secondo conflitto mondiale” ha concluso il sindaco Esposito. Va ricordato che sono 16.079 i caduti italiani della Seconda Guerra mondiale (civili e militari) sepolti all’estero, nei cimiteri militari italiani di Amburgo, Berlino, Bielany, Francoforte sul Meno, Monaco di Baviera e Mauthausen.

Tra loro, centinaia di soldati della provincia di Salerno morti nella Seconda Guerra Mondiale. Quelli che tornarono vivi dai campi di concentramento e di lavoro forzato non sempre furono ascoltati, quelli che morirono spesso rimasero sepolti lontano da casa e non hanno mai avuto l’onore del ritorno in patria delle spoglie.

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