L’1 giugno 1867 morirono 12 strambaie
Un 8 marzo tra cultura e ricordo, attraverso testimonianze storiche, immagini, filmati e workshop. E’ il ricco programma di iniziative, organizzato dal gruppo ‘La Strambaia’ e da Teresa Esposito, assessore alla Cultura del Comune di Camerota, per ricordare la memoria delle donne strambaie annegate nel fiore degli anni, inghiottite dal mare nella Cala del Marcellino, nella costa del borgo marinaro di Camerota nel giugno del 1867. Un’onda tra speranza e sentimento forte per tramandare un ricordo ancora tangibile del passato intrecciato da sempre nella vita delle famiglie del luogo. Marina di Camerota si prepara così alla giornata internazionale della donna, e per il terzo anno consecutivo la celebra riaggregando e mantenendo viva la memoria.
Il programma prevede in mattinata l’incontro al Porto turistico di Marina di Camerota presso le cooperative che hanno messo le barche a disposizione per dirigersi alla Cala del Marcellino. Alle ore 10.15 partenza per la Cala con successiva benedizione della lapide.
Nel pomeriggio, invece, alle ore 16, dibattiti e racconti: ‘Il ruolo della donna nella Marina che fu’ e ‘Le donne della ribellione per i 190 anni dei moti del 1848’. A seguire letture di brani estratti dal libro ‘Storie della buonanotte per bambine ribelli’. La giornata proseguirà con mostre, incontri, esposizioni.
Il primo giugno 1867 venti strambaie di Marina di Camerota erano su una piccola imbarcazione nei pressi della Cala del Marcellino, tra Infreschi e la Masseta, dirette verso casa. Le strambaie erano donne che raccoglievano l’erba spartea e la lavoravano trasformandola in funi. Quel giorno ne raccolsero talmente tanta che il piccolo gozzo non riuscì a contenerla, inabissandosi nelle acque del luogo, ora famosa località turistica. Metà di quell’equipaggio non riuscì a tornare più a casa: 12 stramabie e due giovani marinai persero la vita.