Emergenza cinghiali, per i cacciatori inutile il Piano del Parco

In arrivo 200 selecontrollori

Di Redazione Infocilento

In arrivo 200 selecontrollori

VALLO DELLA LUCANIA. “É un inutile spreco di risorse e di tempo, non risolveremo l’emergenza cinghiali”.

Non lascia spazio a dubbi il pensiero dei cacciatore del Cilento e Vallo di Diano, oltre 260, in riferimento al piano elaborato e definito dall’Ente Parco per far fronte al problema cinghiali. Gli ungulati da tempo hanno invaso l’area protetta arrecando gravi danni, soprattutto alle colture. Lo studio messo a punto dal parco con la collaborazione di esperti del settore è alla battute finali.

Sono stati formati oltre 200 selecontrollori che dovranno procedere negli abbattimenti selettivi. Corsi di formazione anche i carabinieri forestali che operano sul territorio dell’area protetta e lo stesso personale dell’ente parco. Il piano per fronteggiare l’emergenza é pronto a partire ma sulla validità degli interventi restano scettici i cacciatori che un anno fa hanno avviato l’iter per la costituzione dell’associazione cacciatori del Cilento e Diano.

“Non risolveremo nulla – ribadisce il portavoce Angelo Morinelli – si continua a perdere tempo”. Nei giorni scorsi i cacciatori si sono ritrovati per un momento conviviale. L’occasione è stata utile per confrontarsi sulle problematiche del settore, prime fra tutte i cinghiali. “Occorrono gli abbattimenti – ribadisce Morinelli – altrimenti ci ritroveremo con gli ungulati in casa”.

L’associazione, il cui iter per la costituzione sarà ultimato a breve, è stata avviata soprattutto per difendere gli interessi dei cacciatori locali che più volte hanno denunciato la poca attenzione nei loro confronti da parte delle associazioni venatorie tradizionali. Realtà quest’ultime che non difenderebbero gli interessi dei cacciatori del Cilento e Diano, anzi, molto spesso, il territorio cilentano sarebbe bistrattato a favore di altre realtà. Attraverso l’associazione i cacciatori sono intenzionati a difendere i propri diritti e far valere le loro ragioni. L’idea del piano redatto dall’ente Parco con la collaborazione di esperti del settore è quella di procedere con gli abbattimenti selettivi. La carne dopo tutte le verifiche sanitarie necessarie, sarà immessa sul mercato per la vendita.

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