Ecco le regole della nuova legge elettorale e le modalità per esprimere la propria preferenza
Il 4 marzo gli italiani dovranno essere pronti a esprimere correttamente la propria preferenza.
Il nuovo sistema elettorale misto – il Rosatellum bis – prevede che il 36% dei seggi sarà assegnato con un sistema maggioritario, il 64 per cento con un sistema proporzionale e sarà valido tanto per la Camera quanto per il Senato. Nello specifico: alla Camera, 231 seggi saranno assegnati con il sistema maggioritario in altrettanti collegi uninominali (nei quali, quindi, viene eletto esclusivamente il candidato più votato), 386 invece con il sistema proporzionale; stesso discorso per il Senato, dove 102 seggi saranno assegnati in altrettanti collegi uninominali, e i restanti 207 con il sistema proporzionale. Per entrare in parlamento, un partito dovrà superare una soglia del 3 per cento su base nazionale, sia al senato sia alla camera. Per le coalizioni la soglia di sbarramento salirà al 10 per cento su base nazionale. I voti dei partiti che partecipano a una coalizione e superano l’1 per cento, andranno alla coalizione. Sotto la soglia dell’1 per cento, invece, i voti saranno persi. Nei collegi uninominali e nelle liste plurinominali nessun genere può superare il 60 per cento e ogni lista deve seguire l’alternanza di genere.
Ma quali sono le regole per votare in maniera corretta e non rischiare di disperdere la propria preferenza?
Innanzitutto, è bene ricordare che, per esprimere il proprio voto, è necessario avere con sé un documento di riconoscimento, oltre alla tessera elettorale. La scheda, sia quella della Camera che quella del Senato, è divisa in rettangoli: nella parte superiore, è indicato il nome e cognome del candidato al collegio uninominale; quella inferiore, invece, è interessata dai collegi da eleggere con sistema proporzionale. Sono indicati i contrassegni della lista o delle liste che appoggiano il candidato uninominale e, a fianco, i nomi dei candidati nel collegio plurinominale. Le liste sono bloccate, cioè non si possono esprimere preferenze.
La novità importante di quest’anno riguarda il tagliando antifrode, un meccanismo utile a contrastare il voto di scambio: sarà infatti possibile verificare che la scheda consegnata dall’ elettore sia quella che gli è stata consegnata dal presidente del seggio e non un’altra. Ogni scheda, infatti, sarà dotata di un codice identificativo ( c. i.) riportato su un tagliando rimovibile: il presidente del seggio, all’arrivo del votante, dovrà registrare questo codice su un registro e, dopo la votazione, accertarsi del fatto che il c. i. sulla busta chiusa equivalga a quello segnato sul registro. A questo punto, il tagliando potrà essere rimosso.
Come votare:
1) Si può tracciare un segno sul rettangolo che contiene il nome del candidato al collegio uninominale: il voto varrà anche per la quota proporzionale e sarà distribuito fra le liste collegate.
2) Si può tracciare un segno sulla lista del collegio plurinominale: il voto sarà valido tanto per la lista quanto per il per il collegio uninominale collegato.
3) E’ possibile tracciare un segno sia sul rettangolo che contiene il nome del candidato al collegio uninominale sia sul contrassegno di una lista che lo sostiene: il voto varrà per il candidato e per la lista.
Cosa non fare:
Le liste sono bloccate: non si può tracciare alcun segno sul nome di un candidato della lista, ma solo sul simbolo.
Non è ammesso il voto disgiunto.
Conoscere le regole è fondamentale per rendere efficace il proprio voto, ma, più di tutto, al di là ogni convinzione politica, etica, morale, è necessario credere ancora nel valore della democrazia e della libertà di scelta.
Luigi Einaudi sosteneva che ” il suffragio popolare è un mito, e su ciò credo che potremo essere tutti d’accordo; ma è un mito necessario ed il migliore che finora sia stato inventato.” Che il mito venga, perciò, alimentato col voto. Appuntamento a domenica 4 marzo, dalle 7 alle 23.