«Sono solo cinque le telecamere non funzionanti sulle 42 presenti»: si difende il sindaco di Agropoli, Adamo Coppola , sulla questione della videosorveglianza. Tutto nasce dall’ondata di furti registrata nell’intero territorio cilentano: la stessa Agropoli ha dovuto registrare molte ruberie negli ultimi mesi. I residenti hanno chiesto al sindaco immediate misure di contrasto al fenomeno.
I primi a mettere in dubbio la funzionalità delle 42 telecamere sono stati gli stessi cittadini. Ma Coppola replica: «Per il comando di Polizia municipale i dispositivi sono stati utilizzati in passato e vengono consultati ogni giorno in ausilio di indagini di ogni genere; per individuare malfattori; per violazioni al Codice della Strada; in caso di sinistri stradali; per individuare autori di danneggiamenti di auto in sosta». Da palazzo di città i numeri sono diversi: fonti interne documentano con un dossier che le telecamere in funzione non sono 37, ma di meno. Forse Coppola ha preso una svista? Probabile.
Lo si nota nelle dichiarazioni successive che si leggono in un comunicato stampa licenziato da palazzo di città. La questione riguarda la richiesta di costituzione di un commissariato di Polizia del Cilento. Negli ultimi mesi molte località cilentane hanno messo a disposizione i propri locali per un presidio fisso di Polizia. Da Vallo a Santa Marina numerose le amministrazioni che hanno aderito all’appello. Tra tutti i comuni principali del territorio manca proprio Agropoli.
Il sindaco Coppola si difende ancora: «Nei giorni scorsi ho ricevuto la richiesta del Sindacato di Polizia, nei prossimi giorni la richiesta verrà approvata in giunta, quindi passerà al vaglio del Consiglio Comunale per l’ok definitivo». Peccato che la pec ricevuta dal primo cittadino non risalga affatto ai “giorni scorsi”, ma ai mesi scorsi: è datata, infatti, 14 settembre. Inoltre, circa un mese fa, era stato chiesto ad un consigliere comunale di farsi portavoce dell’istanza, ma senza esito, per il rammarico dei sindacati.
Consolato Caccamo, consigliere M5S, interviene sul caso: «Il sindaco, in mancanza di un Commissariato ad Agropoli, è l’autorità di pubblica sicurezza, e deve sincerarsi della funzionalità delle telecamere. Auspico che presto si discuta in Consiglio l’ordine del giorno sull’istituzione del Commissariato». Poi anche lui mette in evidenzia le sviste di Coppola sui numeri: «Gli episodi criminosi ad Agropoli sono circa 300 (in un anno), quasi uno al giorno, molti di più dei 10 riferiti dal sindaco (relativamente al 2018)».
Per il primo cittadino, insomma, più di una svista ma certamente si metterà al lavoro, come promesso, per garantire più sicurezza sul territorio. Su questo gli diamo fiducia.