Sessa Cilento: carabinieri in Comune e a casa del vicesindaco

Sul caso scoppia la polemica. Botta e risposta tra maggioranza e opposizione

Di Gennaro Maiorano

Sul caso scoppia la polemica. Botta e risposta tra maggioranza e opposizione

SESSA CILENTO. Lo scorso 15 febbraio i Carabinieri hanno effettuato delle perquisizioni presso il municipio e l’abitazione del vicesindaco Gabriele Falcione. L’attività dei militari rientra nell’ambito di verifiche relative all’affidamento di un incarico esterno ad un professionista della zona per il recupero di alcune somme di denaro. Sul caso è stata avviata una indagine in seguito ad un esposto.

Il caso non è passato inosservato nella piccola comunità cilentana ed ora sulla vicenda è polemica.

A puntare il dito contro l’amministrazione comunale,  l’ex sindaco Francesco Lombardo, capogruppo dell’opposizione. “Per la prima volta nella storia di questa comunità un vicesindaco in carica, per questioni attinenti la sua attività amministrativa ha subito una perquisizione domiciliare, estesa anche alla Casa Comunale”. Secondo l’esponente della minoranza “è intollerabile il comportamento degli amministratori e in particolare del sindaco che continuano nella loro inutile e inadeguata attività come se non fosse successo niente”.

“Il sindaco – ha proseguito Lombardo – ha l’obbligo di informare la cittadinanza su quanto è successo in modo corretto e dettagliato. La cittadinanza ha diritto di conoscere fino in fondo quanto sta succedendo”.

“Pur augurando al vicesindaco di dimostrare la sua innocenza rispetto ai reati contestateigli – conclude la nota dell’opposizione – gli chiediamo un atto di generosità e di correttezza comportamentale, dimettendosi e preparando nel migliore dei modi la sua difesa da semplice cittadino, fiducioso com’è nell’operato della magistratura”. L’invito alle dimissioni è esteso all’intera amministrazione comunale.

A gettar acqua sul fuoco ci pensa proprio il vicesindaco Gabriele Falcione. “A distanza di qualche giorno dalla perquisizione da parte delle forze dell’ordine sono sereno perché certo che non è stato commesso alcun reato – evidenzia – Il tutto è fondato su una falsa rappresentazione della realtà. Dalla verifica degli atti amministrativi si evince chiaramente che non vi alcun tipo di abuso”. Poi, facendo riferimento a Lombardo, Falcione contrattacca: “A giusto chiarimento per il sig. capogruppo di minoranza informo che l’ipotesi di reato per il quale sono indagato è il medesimo che lo ha riguardato direttamente in altre circostanze per l’esercizio delle funzioni di amministratore del nostro Comune”.

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