La passione dei campani per il gioco ha origini ataviche e la Dea fortuna in passato ha più volte favorito i suoi audaci cittadini. Inoltre, la mancanza di un casinò fisico nel meridione sta portando sempre più giocatori sulle piattaforme online come Malina casino, ampliando le loro opportunità, sia per la scelta di giochi che per le scommesse sportive. Non a caso, il numero uno del poker italiano è Dario Sammartino, napoletano del Vomero.
Quando si parla di giochi e lotterie bisogna ricordare sempre di non scommettere più di quello che si è disposti a perdere, non rischiando mai i soldi per i bene primari.
Diverse le vincite ai giochi, durante il 2020, ottenute dai cittadini campani. Lo scorso ottobre a Massa Lubrense sono stati riscossi ben 5 milioni di euro al gratta e vinci, mentre a maggio, sempre un gratta e vinci, ha regalato 2 milioni di euro a un giocatore del capoluogo partenopeo.
Anche se non si tratta di bravura ma di puro caso, il nuovo anno è iniziato portando diversi premi agli appassionati del gioco campani. Torre del Greco ha ottenuto la vincita più alta al superenalotto, pari a 130.000 euro, seguita dai 62.000 euro vinti a Somma Vesuviana, 20.000 euro vinti a Napoli e 18.000 euro riscossi a Nocera Inferiore.
Il 2021 è iniziato bene anche per i giocatori campani del lotto, dove un giocatore di Aversa ha ottenuto una vincita di 120.000 euro, mentre un altro a Capaccio Paestum ha riscosso 50.000 euro.
La Campania si conferma protagonista anche per quanto concerne le vincite della Lotteria Italia, che ha assegnato alla regione premi per oltre 1 milione di euro. In cima al podio troviamo la città di Avellino, che si è distinta per la vincita del quarto premio assoluto, pari a 500.000 euro, e ben due vincite da 25.000 euro l’una. Numerosi premi anche a Napoli: il capoluogo ha riscosso ben 7 vincite (per un totale di 200.000 euro), 5 vincite sono state ottenute a Salerno, mentre 3 vincite sono arrivate a Benevento.
La storia che lega Napoli al gioco affonda le sue radici al tempo dei romani: quando nell’antica Neapolis era uso comune giocare ai dadi. Il gioco del lotto venne inventato a Genova nel 1500 d.C. ma fu in Campania che raggiunse il picco di popolarità, tanto che gli stessi campani cominciarono a scommettere su qualsiasi cosa, persino sui disastri naturali.
Non è dunque un caso che la Dea Bendata guardi così spesso alla Campania: lo studio dei numeri e la famosa smorfia napoletana fanno parte di una tradizione ancestrale, che ancora oggi è parte integrante della cultura di questa regione. Secondo la leggenda, la smorfia trae origini da sogni e dalle visioni notturne: ogni evento che si verifica nel sogno corrisponde a un preciso numero da giocare al lotto, ma la stessa interpretazione è ritrovabile anche nella tombola napoletana. 90 numeri che abbracciano una serie infinita di oggetti, personaggi e situazioni: 11 sono ‘e suricille (i topi), 18 per ‘o sanghe (il sangue), 42 è ‘o cafè (il caffè) e via via fino all’ultimo numero, il 90, ‘a paura (la paura).