Protestano i tecnici, danni anche per le casse dell’Ente
AGROPOLI. «Sono mesi che le commissioni per il paesaggio e per il condono non vengono convocate». Cresce il malumore tra la categoria dei tecnici e dei professionisti ad Agropoli, sono mesi che le pratiche stazionano sulle scrivanie delle commissioni più importanti del comune, le quali non vengono convocate. Del resto ancora è necessario stabilire se quelle per il paesaggio e il condono siano state validamente costituite.
Andiamo con ordine: il 29 dicembre scorso il Consiglio comunale nomina i componenti della nuova commissione per il paesaggio e per il condono, due assemblee tecniche importanti per la vita di un comune. Tra i quattro professionisti in lizza con i medesimi voti: Marco Gallo, Federica Turi, Gerardo Cioffi e Daniele Miglino, il presidente Massimo La Porta sceglie, come da statuto, i componenti con la maggiore età, ovvero Gallo e Miglino. Secondo molti durante l’assise è apparso chiaro lo stupore di alcuni membri della maggioranza, qualcuno non aveva seguito le direttive pre-consiglio, votando come franco tiratore. I due nomi esclusi dalla commissione la Turi e Miglino hanno chiesto con due distinte note l’annullamento della delibera consiliare 88/17 e la conseguente esclusione dei due componenti eletti.
Dopo la richiesta dei due tecnici esclusi, l’ufficio tecnico comunale e il segretario avviano una proposta di annullamento della delibera incriminata. Ora si attende che il presidente La Porta convochi il Consiglio comunale per indire eventualmente nuove elezioni e formare le due commissioni.
Alla beghe squisitamente politiche sulle elezioni e sulla formazione delle varie commissioni, si aggiungono anche i problemi di natura tecnica che sorgono dalla mancata convocazione delle due assemblee. Da dicembre scorso, infatti, i dieci componenti delle due commissioni non sono stati mai convocati per espletare il lavoro che sono chiamati a svolgere. Ad essere preoccupati del disagio sono, i professionisti della cittadina cilentana che vedono ferme decine e decine di pratiche, le quali stazionano sulle scrivanie degli uffici comunali.
Tanti i professionisti che hanno deciso di far sentire la propria voce: «La mancata convocazione delle commissioni è un danno sia a noi professionisti che non vedono realizzati i progetti, sui quali è necessario un avallo delle commissioni e sia alle casse comunali, le quali non possono riscuotere gli oneri che gravano sulle pratiche inevase».