Al via l’indagine dopo la morte di Pompeo Scarpitta
VALLO DELLA LUCANIA. Cinque sanitari sono stati iscritti nel registro degli indagati per la morte di Pompeo Scarpitta, il maresciallo dei carabinieri in pensione deceduto presso l’ospedale San Luca di Vallo a poche ore dal ricovero.
Sulla morte dell’82enne, originario di Camerota, la Procura della Repubblica ha aperto un fascicolo di indagine dopo l’esposto presentato dai familiari dell’uomo.
Scarpitta è arrivato al pronto soccorso sabato pomeriggio. Aveva la febbre alta ed accusava dolore con gonfiore alla gamba destra. È stato ricoverato nel reparto di malattie infettive dove è deceduto durante la notte tra sabato e domenica. Una morte improvvisa quanto inspiegabile per i figli dell’ex maresciallo dei carabinieri. Domenica mattina si sono recati presso la stazione carabinieri di Vallo dove hanno presentato un esposto. I militari della compagnia vallese al comando del capitano Mennato Malgieri hanno sequestrato la cartella clinica relativa al ricovero dell’82enne, la Procura con il sostituto Vincenzo Palumbo ha aperto un fascicolo di indagine con l’iscrizione nel registro degli indagati di cinque sanitari.
Sul corpo dell’uomo il medico legale Adamo Maiese domenica pomeriggio ha effettuato un primo esame esterno. Tra domani, massimo giovedì effettuerà l’esame autoptico. I figli di Scarpitta vogliono sapere le reali cause del decesso ed escludere eventuali responsabilità da parte dei sanitari che lo hanno avuto in cura. Per i familiari l’82enne non avrebbe ricevuto, sin dall’arrivo in ospedale, le necessarie e tempestive cure. I sanitari non avrebbero subito diagnosticato la sua patologia.
La morte del maresciallo ha sconvolto la comunità di Camerota e quella di Vietri sul Mare dove Scarpitta per anni aveva guidato la locale caserma dei carabinieri.