L’uomo era ricoverato con febbre alta e problemi ad una gamba
Salma sotto sequestro all’ospedale San Luca. I familiari di Pompeo Scarpitta, maresciallo dei carabinieri in pensione, hanno chiesto che sul corpo dell’82enne, deceduto durante la scorsa notte nel presidio sanitario di Vallo della Lucania, venga effettuato l’esame autoptico. I figli dell’uomo, originario di Camerota vogliono sapere le reali cause del decesso ed escludere eventuali responsabilità da parte dei sanitari che lo hanno avuto in cura. Scarpitta è arrivato al pronto soccorso del San Luca sabato pomeriggio, da un paio di giorni aveva febbre alta ed accusava un forte dolore e gonfiore all’altezza della gamba destra. Una delle figlie lo ha accompagnato in ospedale.
Dopo i primi controlli al pronto soccorso ed un attesa che ai familiari è sembrata eccessiva, l’anziano é stato ricoverato nel reparto di malattie infettive. Poco dopo ore le sue condizioni sarebbero precipitate. L’80enne non è riuscito a superare la notte, è deceduto nel letto del reparto. Una morte inspiegabile per i figli secondo cui il papà non ha ricevuto, sin dall’arrivo in ospedale, le necessarie e tempestive cure. I sanitari non avrebbero subito diagnosticato la sua patologia. Ogni dubbio potrà essere sciolto solo dopo l’esame autoptico che sarà eseguito nelle prossime ore dal medico legale.
La famiglia Scarpitta ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Vallo della Lucania. La salma é stata posta sotto sequestro. Si trova nella sala mortuaria del presidio sanitario in attesa dell’autopsia.
La notizia della morte di Scarpitta si è subito diffusa a Camerota dove l’ex maresciallo dei carabinieri era conosciuto da tutti. Una persona distinta e perbene. Per anni aveva guidato la stazione dei carabinieri di Vietri sul Mare. Da quando era andato in pensione era tornato a vivere a Camerota. Anche uno dei figli è un maresciallo dei carabinieri. Il sindaco Mario Scarpitta esprime la sua vicinanza e ribadisce “é giusto che vengano fatte tutte le indagini del caso per escludere responsabilità”. Tra i familiari di Pompeo Scarpitta anche il vicesindaco di Camerota, Francesco Calicchio.
È il secondo decesso nell’ultimo mese che si registra al San Luca finito sul tavolo della Procura della Repubblica. É di venti giorni fa, era il primo febbraio, la morte di Angelo Panarese il 42enne di Velina di Castel Nuovo Cilento deceduto nel reparto di chirurgia generale dopo sei giorni di ricovero mentre lo preparavano per un colonoscopia. Per la sua morte nel registro degli indagati sono stati iscritti otto sanitari tra dirigenti medici ed infermieri del reparto che lo ha avuto in cura. La sua morte resta ancora in giallo. Dall’esame autopico non è stato possibile risale alle cause del decesso. L’avvocato Maria Catapano legale della famiglia ribadisce “nulla sarà tralasciato per far luce sulla morte di Angelo”.