L’avvocato Angelo Paladino, presidente dei Giuristi Cattolici, ha inviato una lettera ai candidati locali alle elezioni politiche
Sala Consilina – “La politica può riaprire il carcere ed il sindaco Cavallone non deve essere lasciato solo in questa battaglia per riavere la casa circondariale”. È questo l’invito che questa mattina l’avvocato Angelo Paladino, presidente dell’Unione Giuristi Cattolici Italiani ha fatto nel corso di una conferenza stampa indetta per illustrare il contenuto di una lettera inviata al sindaco Francesco Cavallone, ai candidati del Vallo di Diano alle prossime elezioni politiche, ai rappresentanti politici di zona e al Consiglio dell’Ordine degli Avvocati presso il Tribunale di Lagonegro. “Bisogna chiamare alla responsabilità i vari livelli di Governo – si legge nella lettera – Regionale e Nazionale, nonché i rappresentanti dei partiti ed i candidati che si accingono a chieder il consenso nella campagna elettorale in corso. A tale scopo richiamo tutti ad una unità sostanziale e non solo di facciata per affrontare questa nuova fase di confronto con il Ministero. Il Sindaco dovrà sentire la solidarietà di tutti e dovrà presentarsi al tavolo con i necessari robusti sostegni politici per indurre il Ministero a tornare sui suoi passi, adottando la giusta decisione di riaprire la struttura, volontà questa che è esclusivamente politica”. L’avvocato Paladino ha inoltre sottolineato la necessità di “fornire anche le soluzioni adeguate in termini di risorse economiche per l’adeguamento strutturale del carcere di Sala Consilina, dal momento che le altre soluzioni avanzate di riaprire Lagonegro e Chiaromonte,
richiedono risorse, non disponibili, nell’ordine di milioni di euro, così come si evince dall’ultima relazione ministeriale”. Il Ministero di Giustizia convocherà, a breve, un nuovo tavolo di confronto con la presenza del Comune e del Consiglio dell’Ordine. “E’ urgente – ha concluso
il presidente dei Giuristi Cattolici – ed indispensabile promuovere ogni utile iniziativa in sede politica al fine di tentare di modificare la improvvida volontà di chiudere il carcere di Sala Consilina”.