Vallo della Lucania, aggredì dipendente comunale: 27enne finisce in carcere

L'uomo nei giorni scorsi si era reso protagonista anche di una lite con i familiari

Di Redazione Infocilento

L’uomo nei giorni scorsi si era reso protagonista anche di una lite con i familiari

VALLO DELLA LUCANIA. Un anno e mezzo fa aggredì un dipendente comunale. Pretendeva una casa popolare, e pochi mesi dopo occupò abusivamente un alloggio a Casal Velino. Ieri sera, per Domenico Romano si sono aperte le porte del carcere con l’accusa di aggressioni e lesioni.

Il 27enne è rinchiuso nella casa circondariale di Vallo. Ad arrestarlo i carabinieri diretti dal capitano Mennato Malgieri. Romano, appartenente alla famiglia degli zingari, martedì scorso si è reso protagonista di una violenta lite con i familiari. All’arrivo dei carabinieri non ha esitato a scagliarsi contro le forze dell’ordine. Un militare ha dovuto far ricorso alle cure dei sanitari dell’ospedale San Luca. Per il 27enne, che ha precedenti per altre aggressioni, sono scattate le manette.

L’episodio più grave risale al mese di agosto del 2016. Il ragazzo, venditore ambulante di calzini e padre di tre figli, si recò negli uffici comunali di Vallo, chiedendo con insistenza l’assegnazione di una casa popolare. Davanti alla diniego degli impiegati non esitò a reagire con violenza. Dopo aver sfasciato l’ufficio, scagliò una sedia contro Mario Ogliaruso, colpendolo violentemente ad un braccio. Il ragazzo aggredì anche l’assessore alle politiche sociali e una terza impiegata.

Solo l’intervento dei carabinieri, prontamente giunti sul posto, evitò il peggio. Dopo l’episodio di Vallo della Lucania, il 27enne non si è fermato e qualche mese fa ha occupato abusivamente un alloggio popolare a Velina di Castelnuovo. Il sindaco, Eros Lamaida, fu costretto a procedere con l’ordinanza di sgombero al recupero della casa. Nella serata di martedì scorso l’ennesimo episodio di violenza, prima con i familiari e poi con i carabinieri. Questa volta per il 27enne si sono aperte le porte del carcere.

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