Paestum, dagli scavi nuovi indizi sul periodo greco

Rinvenuto un pezzo di ceramica risalente al sesto secolo avanti Cristo

Di Paola Desiderio

Rinvenuto un pezzo di ceramica risalente al sesto secolo avanti Cristo

Un frammento di ceramica dipinto è stato rinvenuto durante gli scavi in corso a Paestum.

«È solo un pezzo, molto bello, che potrebbe essere d’importazione ateniese, dei primi decenni del sesto secolo avanti Cristo» spiega il direttore del Parco Archeologico di Paestum Gabriel Zuchtriegel. Attraverso gli scavi stratigrafici iniziati lo scorso anno e resi possibili dal Pastificio Antonio Amato che ha finanziato delle borse di ricerca, si sta cercando di indagare su un’epoca della storia del sito archeologico di cui si conosce ancora molto poco.

«Stiamo scavando nella zona alle spalle dell’edificio arcaico scavato lo scorso anno. – prosegue Zuchtriegel – Qui abbiamo tracce che vanno un po’ più in basso cronologicamente e quindi in tempi più recenti, arrivando probabilmente al quarto secolo avanti Cristo».

La difficoltà nello scavo nasce dal fatto che la costruzione delle imponenti case di età Repubblicana-Imperiale ha cancellato ciò che c’era sotto, appartenente alle epoche precedenti. «Con gli scavi di quest’anno arriviamo in tempi un po’ più recenti con la stratigrafia, al quarto e terzo secolo avanti Cristo, ma questo frammento di ceramica risale ad un periodo precedente e potrebbe essere utile a capire i rapporti che c’erano con altre zone del Mediterraneo». In questi giorni si sta ultimando una prima fase d’indagine, ma la campagna proseguirà.

«Vorremmo continuare ad indagare sul pozzo individuato lo scorso anno – spiega ancora il direttore – ma occorre l’intervento di una ditta specializzata per una questione di sicurezza. Pensiamo che l’area che stiamo indagando quest’anno faccia parte di un’altra abitazione, supponiamo che si tratti di un’area aperta, forse il cortile, sulla quale speriamo di scoprire di più ampliando lo scavo, anche se non è facile perché stiamo scavando all’interno delle case romane e dobbiamo rispettare le strutture più recenti».

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