L’iniziativa si è svolta presso l’auditorio diocesano
Martedì 30 Gennaio 2018 si è svolto, presso l’auditorio diocesano di Vallo della Lucania, un importante convegno dal titolo Canto e devozioni confraternali nel Cilento Antico.
L’evento, organizzato dal prof. Raffaele Di Mauro, responsabile scientifico presso l’Archivio Sonoro della Campania e docente di Storia della Musica presso il Liceo Musicale Parmenide, ha visto la partecipazione straordinaria del più importante studioso delle Confraternite Cilentane, il prof. Maurizio Agamennone, etnomusicologo all’Università di Firenze.
Dopo i saluti il Dirigente Scolastico, prof. Francesco Massanova, con gioia ha annunciato la presenza di Confraternite al di là delle attese, a testimonianza di una necessità di confronto e di ascolto che può derivare da questo genere di incontri.
Il prof. Di Mauro ha messo in risalto il valore didattico dell’iniziativa, volta a far partecipare gli studenti del Liceo Musicale al concorso nazionale Adotta un canto, scopri una tradizione, ma l’incontro è andato ben oltre, offrendo una panoramica importante a chi non avesse ancora conoscenza delle Confraternite del Cilento Antico.
L’etnomusicologo ha condotto i partecipanti attraverso un percorso poco noto, ma avvincente, che si realizza alle pendici del Monte Stella, con un racconto supportato da studi scientifici, portati avanti da molti decenni, realizzati su documenti conservati nell’Archivio di Stato di Salerno e nella Biblioteca della Badia della SS. Trinità di Cava dei Tirreni.
Le parole dello studioso sono state intervallate da suoni vocali divenuti musica e canto insieme, realizzati dalle Confraternite che hanno preso parte all’evento: quella di Stella Cilento, di Acquavella, di Agnone e di Montecorice, testimoniando una tradizione tanto antica quanto affascinante.
Si è parlato di una spiccata commozione locale, ma anche di vecchie relazioni di reciprocità che si realizzavano attraverso le Confraternite del Monte Stella, le quali esprimevano i loro rituali sia all’interno delle Chiese che fuori, sul Monte; si è parlato di musica, di metrica, di antiche gare di improvvisazioni, di canto che diventava esaltazione religiosa di carattere mistico, ma anche estetico; si è detto di composizione polifonica, di solisti, ma anche di partecipazione inclusiva, largamente democratica. E, tra le notizie meno note, è stato narrato ciò che poteva accadere quando i singoli gruppi si incontravano e come tutti i Vescovi di Vallo, senza eccezioni, avessero censurato questi incontri, che spesso diventavano cruenti.
In ultima analisi è emerso come anche le Confraternite Cilentane possano essere considerate veicoli di estetica, che producono emozioni ed esperienza del bello.
I Priori delle Confraternite, anch’essi interpellati dal Prof. Agamennone, alcune volte hanno messo in risalto il proprio legame con la tradizione, altre volte la volontà di conciliare il passato con il presente, con l’obiettivo di coinvolgere anche i giovani.
A tutti è apparso chiaro quanto sia necessario interpellare gli anziani, per mettere in pratica gli antichi riti ed evitarne la perdita. Il concetto chiave emerso dal confronto, è che il gruppo dei cantori rappresenta l’identità reale e concreta di un paese, che andrebbe dunque preservata e recuperata. Le Confraternite del Cilento interno dunque, risultano oggi poco conosciute, ma non per questo non degne di attenzione.
L’augurio è che il Prof. Agamennone possa realizzare il suo desiderio, quello dei Dialoghi Confraternali durante il periodo pasquale, e che il Dirigente Francesco Massanova ed il prof. Raffaele Di Mauro continuino a lavorare in questa direzione.