I volontari del 118 del Vallo di Diano puntano il dito contro le associazioni per le mancate assunzioni

Di Erminio Cioffi

“Le convenzioni prevedono fondi per le assunzioni di infermieri e autisti – soccorritori, ma le assunzioni non vengono fatte”

Sala Consilina – I volontari che prestano servizio nelle postazioni 118 del distretto sanitario di Sala Consilina – Polla sono sul piede di guerra nei confronti delle associazioni di volontariato che gestiscono le postazioni per l’emergenza sanitaria. In un lungo documento i volontari chiedono all’ASL di intervenire e fare chiarezza sul perchè le associazioni non provvedono all’assunzione di personale infermieristico e di autisti – soccorritori visto che “l’ASL – si legge nel documento – ha messo a disposizione importi che garantirebbero l’assunzione di personale infermieristico e autista- soccorritore, prove ne è quanto previsto dal bando dell’ASL Salerno del 15 maggio 2017”. I volontari valdianesi ritornano sulla questione per la seconda volta con la speranza di poter ottenere dei risultati concreti. “Ci sono associazioni di volontariato – spiegano – che sono il vero cancro del sistema di emergenza urgenza territoriale. Da anni la cronaca nazionale mette in evidenza denunce, più o meno palesi, circa lo sfruttamento di personale volontario, nel Sistema di Emergenza Urgenza 118, nel ruolo di autista-soccorritore e di personale infermieristico retribuito a rimborso spese o addirittura non retribuito. In passato la nostra presa di posizione ha suscitato malumore nei responsabili di diverse associazioni di volontariato che hanno rispedito al mittente le accuse sostenendo che i propri operatori non svolgono alcuna attività lavorativa ma semplice volontariato solo nel tempo libero, con corresponsione di rimborso spese predeterminato”. Gli operatori volontari lamentano anche il fatto che sia praticamente impossibile poter vedere il contenuto del bilancio di una associazione di volontariato. “Negli ultimi tempi – scrivono nella nota – abbiamo assistito a casi di associazioni che non sono riuscite a rispettare i termini di convenzione con rimozione forzata per abbandono di personale non retribuito neanche con il rimborso spese. Ci sono associazioni di volontariato, che pur percependo centinaia di migliaia di euro all’anno, non hanno garantito neanche un’assunzione onesta e giusta”. Nella parte conclusiva del documento i volontari sottolineano un altro aspetto relativo al tipo di assistenza fornita a chi viene soccorso evidenziando come non si possa avere “assistenza qualificata senza personale dipendente, obbligato alla formazione e all’impegno nell’attività o nella professione che svolge per garantire la migliore assistenza al cittadino. Il volontario fine a se stesso non può e non deve essere utilizzato per l’emergenza sanitaria”.

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