Cresce anche il numero di utenti delle metropolitane
E’ aumentato anche nel 2017 il numero dei pendolari del treno e di coloro che vanno in metropolitana: a usare il servizio ferroviario regionale sono stati 11mila passeggeri al giorno in più (+0,4% sul 2016) per un totale di 2,841 milioni, mentre il numero di viaggiatori delle metropolitane nelle sette città in cui è presente (Milano, Roma, Napoli, Torino, Genova, Brescia e Catania) è cresciuto di 22mila persone al giorno (+0,6% sul 2016, stesso trend in positivo come tra 2016 e 2015) per oltre 2,672 milioni di utenti.
E’ quanto emerge dal dossier ‘Pendolaria 2017’ sul trasporto ferroviario in Italia presentato da Legambiente che indica un totale di 5,51 milioni di persone a muoversi ogni giorno. Sui collegamenti nazionali viaggiano ogni giorno 40mila persone sugli intercity e 170mila sull’Alta velocità tra Frecce e Italo.
“Ai grandi successi dell’Alta Velocità maturati in questi anni, con un’offerta aumentata in meno di 11 anni al 435% – rileva Legambiente – si affianca una situazione del trasporto regionale che rimane difficile, anche per via della riduzione dei treni Intercity e dei collegamenti a lunga percorrenza (-15,5% dal 2010 al 2016) con un calo del 40% dei passeggeri e la diminuzione dei collegamenti regionali (-6,5% dal 2010 al 2016), dopo i tagli realizzati nel 2009”.
Nel segnalare che dal 2003, “c’è stata la chiusura di 1.323,2 chilometri di linee ferroviarie”, dal dossier emerge che “dove si investe nella cura del ferro il numero dei pendolari cresce e aumenta la voglia di spostarsi in treno”.
Le ragioni di questa situazione, spiega Legambiente, sono “nei tagli alle risorse per il trasporto ferroviario e nel gap infrastrutturale delle città italiane nelle dotazioni di linee metropolitane, tram, ferrovie suburbane rispetto agli altri Paesi europei”. Legambiente rileva anche “alcuni errori compiuti in questi anni nelle politiche dei trasporti (riduzione dei treni e aumento delle tariffe) e il modo diverso con cui le diverse Regioni hanno gestito il servizio dopo il trasferimento delle competenze nel 2001, con tagli ai servizi ferroviari e aumento del costo dei biglietti in quasi tutte le Regioni”.