Cilento: il marchio del Parco è una realtà

Giovedì 18 gennaio la presentazione presso la Sala Conferenza del Centro Studi e Ricerche sulla Biodivesità a Vallo della Lucania

Di Antonella Capozzoli

Giovedì 18 gennaio la presentazione presso la Sala Conferenza del Centro Studi e Ricerche sulla Biodivesità a Vallo della Lucania

Il marchio del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni è, ufficialmente, una realtà.

Soltanto qualche mese fa, il presidente del Parco, Tommaso Pellegrino, parlava del marchio come di “una grande scommessa capace di dare un riconoscimento concreto alla qualità dei prodotti del territorio.”

Oggi, quella scommessa è risultata vincente.

Giovedì 18 gennaio, a partire dalle 12.00, è prevista la conferenza stampa per la presentazione del marchio presso la Sala Conferenza del Centro Studi e Ricerche sulla Biodiversità, in località Montesani, a Vallo della Lucania.

Tante le personalità presenti: Franco Alfieri, capo segreteria del Presidente della Giunta Regionale della Campania, on. Vincenzo De Luca; Andrea Prete, Presidente CCIAA Salerno; Michele Buonomo, Presidente Legambiente Campania; Vera Buonomo, Presidente CopAgri Campania; Raffaele Esposito, Presidente Confesercenti Campania; Mario Grasso, Direttore CIA Campania; Giuseppe Orefice, Presidente Sloow Food Campania; Rosario Rago, Presidente ConfAgricoltura Campania; Franco Risi, Presidente ConfArtigianato Campania; Vittorio Sangiorgio, Presidente Coldiretti Salerno; Salvatore Scafuri, Presidente ConfCooperative Campania.

L’obiettivo perseguito con la nascita del marchio è quello di legare il Parco al mondo produttivo, economico e sociale del territorio, attivando meccanismi virtuosi capaci di incidere positivamente sul miglioramento della qualità della vita dei residenti, aumentare l’occupazione e contribuire alla crescita attraverso la sostenibilità ambientale.

Il passo successivo, nel progetto originale raccontato dal Presidente Pellegrino, è rappresentato dalla creazione di una ” Rete del gusto della dieta mediterranea”: conciliare la bontà del prodotto e la qualità della produzione  significa garantire una spinta economica notevole al territorio, che cresce e si evolve seguendo i dettami del biologico e le km0.

Condividi questo articolo
Exit mobile version