Il sindaco replica alle polemiche: mai trascurato il territorio
ORRIA. E’ polemica sulle condizioni del campo sportivo comunale. Nella zona manca una squadra di calcio e l’impianto è pressoché inutilizzato. C’è comunque chi ne chiede una maggiore manutenzione per poter usufruire della struttura anche per piccoli eventi, ritenendo non soddisfacente lo stato attuale.
Da palazzo di città respingono le accuse al mittente. “L’amministrazione non ha trascurato la pulizia del campo come non ha trascurato la pulizia del resto del territorio vedi determina di affidamento – ha detto il sindaco Mauro Inverso – Chi invece, per mera campagna diffamatoria verso l’operato dell’attuale amministrazione, pensa a denigrarla inviando foto del campo sportivo, secondo lui, o loro abbandonato, si ponesse il problema del perché, il campo sportivo risulta sempre chiuso”.
Il primo cittadino torna anche sull’assenza di una squadra di calcio in zona: “Più volte in questo anno e mezzo ho invitato i giovani del comune di Orria ad organizzarsi per creare una squadra di calcio che partecipasse ad un campionato di categoria proprio per creare, in primis, uno spirito di associazionismo ha rendesse vive comunità e poi proprio per far vivere quotidianamente il campo sportivo e non limitarlo a solo qualche partitella del tipo scapoli – ammogliati durante il periodo estivo, invece ho dovuto, ahimè, riscontrare apatia totale anche da chi si diletta ad inviare quattro foto che rappresentano uno stato dovuto non al l’abbandono ma al fatto del l’impossibilità di eseguire i lavori affidato ma solo per il periodo di stagione di invernale in cui ci troviamo ora”.
“Questa Amministrazione – prosegue Inverso – è vicina ai giovani e all’associazionismo tant’è che li abbiamo, sin dal nostro insediamento, invogliati a costituire un associazione no-profit e alla quale abbiamo dato in comodato d’uso un locale di proprietà comunale dove potersi incontrare, discutere e proporre, nonostante la maggioranza dei soci non sono stati nostri elettori. Questa è la dimostrazione di come intendiamo noi amministrare una comunità. Chi invece è abituato a sguazzare nella cultura dell’infangare gli altri stia tranquillo che tra non molto rimarrà solo lui e qualche suo amico nostro avversario che ancora non ha digerito la sconfitta”.