Autovelox: dossier al Ministero di “Noi Consumatori” Castellabate

Stesso veicolo utilizzato per fare multe ad Agropoli, Albanella e San Cipriano

Di Ernesto Rocco

Stesso veicolo utilizzato per fare multe ad Agropoli, Albanella e San Cipriano

Un dossier al Ministro dell’Interno Marco Minniti, al Ministero dei Trasporti, al Provveditorato per le opere pubbliche, al Prefetto di Salerno e all’Anticorruzione per segnalare la possibile irregolarità dell’autovelox scout speed in funzione in ben tre Comuni, ovvero Agropoli, San Cipriano Picentino ed Albanella. L’iniziativa è dell’associazione Noi Consumatori di Castellabate, presieduta dall’avvocato Giuseppe Russo.

Ad essere contestato è l’utilizzo della medesima autovettura in tre diversi comuni. Si tratta di una normale Fiat Punto con la scritta “Polizia Locale” realizzata con materiale calamitato e posizionate all’occorrenza sulle fiancate.

Per l’avvocato Russo “un’auto civetta”, non facilmente riconoscibile. Ciò trarrebbe in inganno gli utenti in quanto mancherebbe il presupposto della facile riconoscibilità dell’apparecchio con cui viene registrata la velocità. Tale requisito è espressamente previsto dalle normative in materia introdotte dalla circolare Minniti.

Ma non basta perché, sempre secondo l’associazione “Noi Consumatori” di Castellabate, sarebbe irregolare anche l’utilizzo della stessa vettura da parte della polizia locale di tre differenti Enti, ipotesi vietata dalla legge.

Di qui la decisione di presentare un ampio dossier alle autorità competenti affinché si faccia luce sul caso e si possa in qualche modo capire in via definitiva se l’autovelox scout speed che opera in questi Comuni sia regolare e, in caso contrario, come sostenuto, provvedere ad annullare tutte le multe.

L’avvocato Russo ha seguito migliaia di ricorsi presentati alla Prefettura per conto di automobilisti multati, la stragrande maggioranza archiviati.

Nel dossier si ripercorre attentamente e con dovizia di particolari tutta la vicenda e si ripropone l’ipotesi che gli enti puntino esclusivamente a fare cassa anziché a garantire la sicurezza degli utenti.

“La prevenzione stradale alias la sicurezza stradale non può certo essere garantita da una modalità del genere che ha come obiettivo (non troppo nascosto) quello di ingannare l’automobilista negligente al solo fine di sanzionarlo per fare cassa”, si legge nel documento.

Di qui la richiesta di un’audizione è soprattutto del ripristino della legalità.

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