Anche Agropoli potrebbe adottarla
Il 2018 sarà segnato anche da una raffica di rincari che riguarderanno la tassa di soggiorno. Dopo l’eliminazione del divieto da parte del Governo, ora i comuni italiani sono liberi di mettere il balzello. E così si preparano a farlo più di 100 comuni. Tra questi anche Capaccio Paestum che con il nuovo anno ha introdotto la tassa con un obiettivo dichiarato: ottenere i fondi per offrire più servizi.
La tassa sui turisti l’anno scorso in Italia ha prodotto oltre 460 milioni di euro di gettito.
Nel 2018 i Comuni che imporranno la tassa saranno quasi 850. E i comuni che invece già la imponevano? C’è chi ha provveduto ad aumentare il balzello. Come Firenze, dove da quest’anno il rincaro sarà di 50 centesimi per gli alberghi da 1 a 3 stelle, di 30 per quelli a 4 stelle e raddoppia da 1,50 a 3 euro per affittacamere ed Airbnb. A Riccione aumenti del 20-30%; in Trentino 50 centesimi in più per tutte le tipologie di alberghi a San Martino di Castrozza, Primiero e Vanoi. Sull’isola di Ischia 5 Comuni su 6 hanno invece uniformato l’imposta estendendola a tutto l’anno. A Matera aumenti del 100% con gli hotel a 4 e 5 stelle che passano da 2 a 4 euro, mentre B&b e case vacanze salgono a 1 a 2 euro.
Nel Cilento sono molti i Comuni che hanno deciso di adottarla già in passato, da Ascea a Sapri, passando per Pollica, Centola, Camerota, San Giovanni a Piro, Vibonati e Sapri. A questi, e a Capaccio Paestum, potrebbe aggiungersi anche Agropoli.