Castelsandra, ancora polemiche. Tarallo scrive alla ‘Principessa Primula’

Lettera provocatoria al personaggio del fumetto del Parco affinché fermi quanti hanno intenzioni speculatorie

Di Arturo Calabrese

Lettera provocatoria al personaggio del fumetto del Parco affinché fermi quanti hanno intenzioni speculatorie

Non si placano le polemiche sulla questione del Castelsandra a Castellabate. A tornare sull’argomento è Giuseppe Tarallo, già presidente del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano ed Alburni, che all’epoca della sua presidenza molto si spese per l’abbattimento di tale struttura. Il Castelsandra è un complesso alberghiero che sorge nella frazione di San Marco. Sequestrato alla camorra ad inizio degli anni ’90, da allora viveva nel più totale abbandono e degrado, vittima del tempo, di sciacallaggi e vandalismi. L’ex presidente ha nei giorni scorsi scritto una lettera che ha provocatoriamente indirizzato alla Principessa Primula, personaggio protagonista del fumetto edito dall’Ente Parco, che fa della protezione dell’ambiente la sua ragione di vita. Tarallo chiede all’eroina di interessarsi del Castelsandra e di fermare quanti hanno intenzioni speculatorie e di sensibilizzare i politici a dimenticare per un attimo il loro interesse personale e di pensare a quello pubblico, di pensare al futuro dei giovani cilentani.

Il comune di Castellabate, guidato da Costabile Spinelli e responsabile dell’intera area, ha deciso di effettuare dei lavori e di rivalutare il sito, aprendo anche ad interventi di ditte private. Per avallare la cosa, ad inizio del mese scorso c’è stata anche la visita del Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, utile come passeggiata elettorale e inutile sotto qualsiasi altro punto di vista. Per l’occasione, Comune, Parco e Ministero hanno siglato un accordo per la rivalutazione del Castelsandra dove potrebbe nascere, tre le idee progettuali, un centro di ricerca. Il protocollo è stato firmato a Villa Matarazzo, l’inaugurazione della quale divenne un’altra passerella del Governo rappresentata in quell’occasione dall’ex ministro Maria Elena Boschi. La rivalutazione del complesso alberghiero è stata introdotta dall’abbattimento di alcune villette abusive, costruite nel parco annesso, portato avanti e usato come un vanto dall’amministrazione Spinelli. Un procedimento che troverà la sua conclusione nella riapertura del Castelsandra grazie ai lavori sponsorizzati dall’asse dei tre Enti. Non è dato sapere, però, chi gestirà l’area una volta che i lavori saranno finiti, chi ne sarà il responsabile, chi ne trarrà vantaggi. Non è chiaro cosa sorgerà nel cosiddetto “albergo della camorra”.

Un intervento, quello di Castelsandra, nel quale pubblico e privato lavoreranno insieme per restituire ai cittadini la struttura ma c’è chi a queste promesse crede molto poco. Tarallo, e le varie associazioni ambientaliste come FareAmbiente e Legambiente, si erano detti contrari a tali lavori perché la presenza di aziende private «potrebbe riaprire la strada alla camorra e quindi – dicevano – è meglio abbatterlo. È meglio cancellare ogni traccia di quel passato mafioso e riportare i luoghi al loro stato di origine. Quello è un paradiso naturale – le loro parole – e come tale deve essere tutelato».

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