Yele: 20milioni di debiti e operai a rischio

Sempre più Comuni lasciano la società destinata alla chiusura

Di Redazione Infocilento

Sempre più Comuni lasciano la società destinata alla chiusura

VALLO DELLA LUCANIA. Una fine travagliata così come è stato tutto il percorso lavorativo della Yele. La società che da quindici anni si occupa della raccolta e smaltimento rifiuti sul territorio cilentano è giunta al capolinea. Deve essere messa in liquidazione. Ma le assemblee convocate fino ad oggi, l’ultima dieci giorni fa, sono andare a vuoto. Troppi nodi al pettine rendono difficoltoso chiudere una delle pagine più brutte del territorio cilentano. Figlia del Corisa4 la società partecipata Yele si appresta a chiudere i battenti con numeri di tutto rispetto.

Venti milioni di debiti ed altrettanti crediti maturati nei confronti dei comuni consorziati. L’ultimo bilancio approvato risale al 2014. Tra i più morosi c’è il Camerota con 5 milioni di euro di debiti. A completare il quadro circa 200 lavoratori che attendono certezze per il futuro oltre ad aver maturato decine di stipendi arretrati. Gli operai dovrebbero essere assorbiti nella nuova gestione dei rifiuti ma tutto è ancora da definire. Resta da capire poi come potranno essere bilanciati i conti. Da più parti si chiede l’intervento della magistratura per cercare di fare chiarezza in anni di gestione di una società che lascia non pochi strascichi. La società al momento non ha una guida.

L’ultimo presidente Marcello Ametrano si è dimesso. Il direttore generale Sergio Di Blasi sta lavorando per traghettare la società verso lo scioglimento. Con la nuova legge regionale la Yele non ha più ragione di esistere. Il rinnovamento nei fatti è iniziato da tempo perché molti Comuni hanno già affidato il servizio rifiuti a ditte private. Ultimo in ordine di tempo a lasciare la Yele il Comune di Novi Velia. Altri, tra cui Agropoli, hanno avviato il bando. Mentre ad Ascea, Centola, Vallo della Lucania la gestione rifiuti è già da tempo affidata a privati.

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