Duna del Cilento non tutelata, arriva l’interrogazione parlamentare

L'iniziativa è dell'on. Paolo Tancredi (NCD)

Di Redazione Infocilento

L’iniziativa è dell’on. Paolo Tancredi (NCD)

Una interrogazione parlamentare al ministro dell’Ambiente, della tutela del territorio e del mare, on Galletti, è stata avanzata da l’on. Paolo Tancredi , venerdì 22 dicembre, per sapere
quali provvedimenti intenda prendere il Ministro interrogato a tutela della vegetazione dei sistemi dunali costieri del Cilento, in considerazione della loro rilevanza ambientale ed economica.

Gli ecosistemi dunali costieri sono tutelati dalla Convenzione di Berna sulla Biodiversità. L’Italia ha ratificato la convenzione con la legge n. 503 del 5 agosto 1981. L’Unione Europea ne ha adottato i principi attraverso la Direttiva Habitat (direttiva del consiglio 92/43/CEE del 21 maggio 1992), recepita in Italia con DPR 8 settembre1997 n.357.

Tuttavia l’attuale stato di conservazione dei sistemi dunali italiani è insoddisfacente. I rapporti nazionali sull’attuazione della Direttiva Habitat in Italia evidenziano che la maggior parte degli habitat si trova in uno stato di conservazione “Inadeguato ”o “Cattivo, fa sapere il parlamentare.

“Per quel che riguarda la Campania, rammentato che la duna è protetta dallo Statuto regionale (articolo 8, comma 1 lettera s), la condizione del litorale regionale è stravolta dall’antropizzazione che ha causato la quasi scomparsa dell’ambiente dunale; i pochi siti molto localizzati che conservano ancora buone condizioni di naturalità sono concentrati nella provincia di Salerno e in particolare nell’area del Cilento – si legge nell’interrogazione – La perdita è ormai evidente nel PNCVDA, ovvero sulle spiagge cilentane di Baia Arena (Montecorice) , di Cala del Cefalo (Marina di Camerota), di Santa Maria di Castellabate e delle Saline (Centola-Palinuro), dove le duna sono residuali. Il Parco, nonostante abbia uno specifico programma di tutela, non appare in grado di intervenire fattivamente”.

L’on. Tancredi, fa riferimenti in particolare alla spiaggia dell’Oliveto a Villammare dove “una fascia dunale che risulta riportata, quale duna “embrionale mobile con Ammophila arenaria e Euphorbia Terracina”, nella Direttiva Habitat Allegato I, codice 21.10 e 22.10, con l’indicazione di “tipo di habitat naturale di interesse comunitario” presenta ancora uno stato di conservazione della sua flora psammofila accettabile”.

Il Wwf, al quale si è aggiunta recentemente l’associazione di Italia Nostra, sezione Cilento Lucano, ha presentato nel giugno 2016 al comune di Vibonati, un programma dettagliato di rinaturazione e tutela della fascia dunale della spiaggia dell’Oliveto. Tutela che deve comprendere tutte le zonazioni della duna, per assicurare la naturale evoluzione della stessa, e la sua conservazione. L’amministrazione ha accettato il programma, decidendo, con delibera di Giunta del 15 settembre 2016, di intervenire per la delimitazione con paletti e corda, e di seguito con una Ordinanza che vietava la compromissione della flora, in particolare del giglio di mare (Pancratium maritimum) ancora numeroso sulla duna; “purtroppo – evidenzia il parlamentare – agli impegni non è seguita una sufficiente iniziativa al riguardo. Per due estati si è assistito a passaggi sopra la duna di numerose persone e di auto posteggiate. La flora ha subito quindi una compromissione alla vegetazione tipica. Senza la tutela derivante da una adeguata delimitazione e di un necessario sistema di video sorveglianza, le sole tabelle didattiche e il divieto di passaggio, dove l’infrazione è quantizzata, non sono sufficienti”.

“Ulteriore preoccupazione desta la notizia di una possibile realizzazione di nuovi stabilimenti balneari; come se non bastasse, ultimamente l’area dunale dell’Oliveto ha subito da parte di vandali, ancora ignoti, una devastazione preoccupante per la distruzione di tutte le tabelle di divieto e il furto dei rari paletti con corda a delimitare la duna da il posteggio auto – conclude – Pertanto, se questo trend continuerà la fascia dunale di Villammare è destinata in poco tempo a sparire”.

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