“Ecco la condizione delle condotte”
Conasc interviene sull’altare conduttue in amianto lanciate dal presidente Campano di Legambiente. “E fuori discussione che le tubazioni presenti sul nostro territorio debbano essere sostituite entro pochi mesi si proseguirà con l’opera di dismissione delle predette reti grazie ai finanziamenti ottenuti – non perché, come affermato “beviamo e utilizziamo nelle nostre case acqua contaminata dal pericolosissimo materiale, bensì, come ampiamente denunciato da Consac in passato, in quanto obsolete e fatiscenti, causa quindi di perdite consistenti, disservizi ed interruzioni dell’erogazione della risorsa”, fanno sapere dalla società precisando che già da qualche anno, Consac ha pubblicato sul proprio sito istituzionale un’apposita sezione dedicata, denominata “Qualità delle acque – Problematiche ricorrenti– “La presenza di condotte in cemento amianto nelle reti idriche gestite da Consac”, in cui sono riportate le percentuali di condotte in cemento amianto presenti nelle reti interne dei Comuni a gestione Consac.
Da essa si evince che l’incidenza di questo materiale, rispetto ad altri è molto contenuta; nella maggior parte dei comuni la percentuale è addirittura prossima allo zero.
“Va sottolineato, infine, che, pur in assenza di una norma italiana o europea che lo preveda, Consac, per l’ulteriore tutela degli utenti, ha ritenuto opportuno avviare una campagna di ricerca per verificare la eventuale presenza di fibre di amianto nell’acqua erogata.
I controlli effettuati, presso un Laboratorio accreditato specializzato, su campioni di acqua prelevati nei cinque centri abitati in cui è maggiore la presenza di cemento amianto, rispetto all’intero sviluppo della rete di distribuzione idrica, hanno dimostrato la totale assenza di fibre in cemento amianto in tutti i campioni esaminati, concludono da Consac