Bloccati fondi per diverse migliaia di euro
VALLO DELLA LUCANIA. Gli allevatori del Cilento rischiano di rimanere senza aiuti finanziari. Ci sono fondi regionali bloccati per centinaia di migliaia di euro.
Per accedere sarà necessario sbloccare prima il piano di assestamento forestale, definito ed approvato dal consiglio della Comunità montana Gelbison e Cervati, ma fermo al palo dopo l’intervento del consigliere regionale Maria Ricchiuti in disaccordo con quanto deciso dai vertici dell’ente montano.
La documentazione è finita all’attenzione della Regione e tra le prime conseguenze, c’è l’impossibilità degli allevatori del territorio di accedere ai finanziamenti. La vicenda è stata al centro dell’incontro tenuto ieri sera nella sede della comunità montana a Vallo della Lucania. Una riunione convocata da presidente dell’ente montano Carmine Laurito con gli allevatori e le associazioni di categoria, perché sul tavolo rischiano di rimane fermi fondi per svariate centinaia di migliaia di euro. La drammaticità della situazione è stata esternata dai vari allevatori presenti, preoccupati per il loro futuro. Uno dei più importanti settori del Cilento, già alle prese con tante difficoltà, rischia una ulteriore crisi. Ad essere penalizzati sono decine di pastori.
«Era necessario – ha ribadito Laurito – analizzare la situazione con i diretti interessati, perchè andava spiegato cosa è accaduto. Con le associazioni di categoria ora cercheremo di trovare la soluzione migliore per uscire da questo stallo». La situazione è ingarbugliata. Mentre la Regione fa chiarezza nelle carte i pastori restano senza soldi. L’intervento del consigliere Ricchiuti risale a qualche settimana fa. L’ex sindaco di Novi Velia ha fatto bloccare il piano di assestamento forestale approvato dall’Ente Montano per i comuni di Vallo, Novi Velia e Cannalonga. L’onorevole ha chiesto l’intervento della Regione ritenendo che «l’approvazione del Piano non spetta alla comunità montana, perché ogni comune deve poter definire ed approvare il Paf e gestirne i relativi fondi così come è accaduto per gli altri cinque comuni che rientrano nella Gelbison e Cervati».