Al 31 ottobre si contano 44 vittime
Dopo l’ennesimo incidente di caccia, avvenuto a Sala Consilina, il WWF chiede lo stop della stagione venatoria.
“Ogni anno alla fine della stagione venatoria – scrive dichiara Claudio d’Esposito del WWF Terre del Tirreno – si contano oltre un centinaio di vittime. L’ultimo omicidio di caccia risale a domenica, quando un cacciatore ha ucciso il fratello 34enne scambiandolo per un cinghiale. Dopo la morte del ragazzo, i “Verdi” della Campania hanno chiesto di chiudere la stagione venatoria. Non sempre i cacciatori si sparano tra loro: i colpi possono raggiungere anche cercatori di funghi, un bambino, una nonna, il ciclista di passaggio, l’anziano che raccoglie castagne nel bosco, i bambini giocano in casa con la finestra aperta. Tempo fa fece scalpore l’omicidio di un prete, accampato con i ragazzi della parrocchia in un bosco e freddato all’alba perché scambiato per il solito ungulato”.
Secondo le statistiche dell’associazione “Vittime della Caccia” al 31 ottobre sono 44 le vittime di armi da caccia e cacciatori (4 i morti e 7 i feriti tra i non cacciatori, tra cui una bambina), 27 i feriti e 17 i morti in totale. A questi vanno aggiunti gli incidenti da novembre ad oggi: altre 19 vittime (morti e feriti) a causa di denotazione di armi da caccia e a opera di cacciatori. In totale sono 63 le vittime e siamo nel pieno della stagione venatoria. Ai prevedibili danni alla natura si aggiungono le fucilazioni di umani. Le più pericolose sono le battute di caccia al cinghiale: si spara con fucili potentissimi a “palla unica” con una gittata di 1,5 chilometri e ad altezza d’uomo. La situazione è da sempre esistita, ma solo grazie ad oggi e ai nuovi mezzi di comunicazione.
“Ci vogliono maggiori controlli e più stringenti sulle licenze e soprattutto a distanza più breve con l’avanzare dell’età – aggiunge Piernazario Antelmi, delegato Wwf Campania – e andrebbe rivista la durata delle licenza di caccia per le persone anziane che dura 6 anni. La patente auto agli anziani viene rinnovata praticamente di anno in anno, mentre un 80enne può andare tranquillamente in giro col fucile fino a 86 anni senza subire controlli? Siamo il paese delle barzellette. Dei colleghi del WWF hanno trovato in un capanno di caccia nel bresciano un 92enne che naturalmente aveva abbattuto un uccello protetto. Ci vedeva poco ed era malfermo: vi sembra razionale rinnovare a un tizio del genere la licenza fino a 98 anni? Anche il tizio fermato di recente dalle guardie WWF a Massa Lubrense era un anziano che si era dimenticato che il giorno in cui è stato beccato la caccia era chiusa, oltre a dimenticarsi di pagare le tasse e l’assicurazione venatoria e del fatto che la caccia con i fonofili e su zone percorse dalle fiamme fosse vietata. Di certo tutti quei cacciatori che “colposamente” hanno colpito cose e persone, sbagliando il bersaglio, evidentemente non sono questi geni della balistica o hanno problemi con la vista? Eppure per andare in auto ci obbligano a non bere, mettere le cinture, fare attenzione alla nebbia, non parlare al cellulare, non vedo perchè tanto astio e opposizione da parte dei “seguaci di Diana” quando si parla di voler ridurre gli incidenti mortali durante la pratica dello sport più pericoloso che ci sia e non solo per chi lo pratica”.