Gioi: ancora un incidente di caccia. Ferito 60enne

Un proiettile lo ha colpito alle spalle

Di Redazione Infocilento

Un proiettile lo ha colpito alle spalle

GIOI. Incidente di caccia ieri mattina nel Cilento. Un uomo di sessant’anni è rimasto ferito nei boschi di Cardile frazione di Gioi. L’uomo è stato impallinato presumibilmente mentre con altri cacciatori stava partecipando ad una battuta di caccia. Improvvisamente è partito il colpo che lo ha preso alle spalle. Probabilmente è stato scambiato per un cinghiale.

Soccorso dagli amici è stato accompagnato al pronto soccorso dell’ospedale San Luca di Vallo della Lucania. Fortunatamente le sue condizioni non sono gravi. I sanitari lo hanno sottoposto ad un delicato intervento chirurgico per estrarre i pallini. Il colpo lo aveva impallinato all’altezza del fondoschiena. Sull’episodio indagano i carabinieri della stazione di Gioi e della compagnia di Vallo della Lucania diretta dal capitano Mennato Maglieri.

I militari stanno raccogliendo tutti gli elementi utili per ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente. L’episodio non sarebbe ancora del tutto chiaro. Resta da capire da quale fucile è partito il colpo che fa ferito il sessantenne, fortunatamente in maniera non grave. L’uomo resta ricoverato all’ospedale San Luca con una prognosi di sessanta giorni.

Quello di ieri mattina è l’ennesimo incidente di caccia avvenuto negli ultimi mesi nel territorio del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. L’ultima tragedia risale al mese di settembre nel comune di Vibonati. Un uomo del posto, M.Q. di 55 anni, morì durante una battuta di caccia. L’incidente mortale avvenne in località Gallinari. Il 55enne si trovava insieme ad un amico. Quest’ultimo fece partire accidentalmente un colpo di fucile che colpì mortalmente l’altro cacciatore. Poche settimane prima era toccato a Guglielmo Storti. Il 59enne rimase gravemente ferito al volto in un incidente di caccia. L’ex sindaco di Controne fu raggiunto da un colpo di fucile mentre era in una zona boschiva compresa tra i comuni di Castelcivita e Controne. Una lunga scia di sangue su cui hanno chiesto maggiore attenzione molte associazioni ambientaliste tra cui il Wwf.

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