Attualità

109 anni fa nasceva Liborio Bonifacio: per molti l’uomo della speranza

Suo un siero anticancro che però la medicina ufficiale non ha mai riconosciuto

Redazione Infocilento

28 Novembre 2017

Liborio Bonifacio

Suo un siero anticancro che però la medicina ufficiale non ha mai riconosciuto

Liborio Bonifacio oggi avrebbe compiuto 109 anni. Nacque a Montallegro, nell’agrigentino, ma dopo essersi laureato in veterinaria all’Università di Perugia nel 1931 si trasferì ad Agropoli dove rimase fino alla morte.

La sua storia balzerà sotto i riflettori nel 1956. In una notte di inizio Ottobre, infatti, Bonifacio ebbe la sua intuizione più grande: le capre sono esenti da cancro e, pertanto, tale loro immunità con un siero opportunamente allestito potrebbe essere trasferita all’uomo.

Ma il problema, per Bonifacio, era da dove estrarre quella sostanza in grado di trasferire l’immunità della capra all’uomo. Indubbiamente doveva essere cercata a livello di un sistema o apparato che coinvolgesse tutto l’organismo dell’animale, non sapendo egli stesso quale fosse la causa di quella immunità naturale o acquisita.
Dopo giorni, mesi, di prove e riprove su cavie ed altri animali da esperimento (Bonifacio si era creato un vero e proprio laboratorio), decise di estrarlo dalle feci, all’interno dell’intestino dell’animale macellato. Questa fu l’intuizione e così nacque quello che poi venne definito impropriamente siero Bonifacio.
La voce degli esperimenti di Bonifacio cominciò presto a spargersi ad Agropoli, destando la curiosità di qualche medico del luogo, che invitò lo stesso Bonifacio a presentare il suo prodotto ad alcuni specialisti di Salerno: era il 1954, anno della prima cocente delusione. Il direttore della Scuola di Ostetricia di Salerno, dopo esperienze positive su cavie prima e su pazienti poi, cercando di trarne il massimo vantaggio, chiese a Bonifacio la formula del siero, pena la comunicazione di dati negativi al Ministero della Sanità! Bonifacio, avvertito in tempo delle intenzioni poco oneste di detto professore, rifiutò di dare la formula.

Ormai si era però innescato un meccanismo a macchia d’olio, per cui la notizia degli esperimenti portati a termine alla Scuola di Ostetricia di Salerno, aveva varcato i confini della città, della provincia, della regione. Bonifacio era ormai noto alla stragrande maggioranza degli italiani. Cominciarono i primi lunghi pellegrinaggi ad Agropoli, alla ricerca del siero della speranza, la gente faceva ore di fila, le distribuzioni dell’anticancro si susseguivano a ritmo incessante, frenetico, le richieste divennero migliaia, i medici attestavano i miglioramenti su pazienti ormai votati a sicura morte.

Nonostante tutto questo, si era così giunti al 1969, dei santoni della medicina ufficiale nessun segno, ma ancora più delittuoso era il silenzio di coloro che avevano l’obbligo di salvaguardare la salute pubblica, ovvero ministri, sottosegretari, direttori generali, insomma i facenti parte di quel carrozzone definito Ministero della Sanità. “Niente. Non si mosse niente”. Ma ecco la svolta decisiva: il giornale Epoca, nella sua rubrica Storie impossibili, cominciò ad interessarsi della vicenda, pubblicò una lunga serie di articoli, portando testimonianze dirette, documentando i buoni risultati ottenuti con il siero, aiutando Bonifacio a creare un nuovo laboratorio per la produzione, essendo divenuta la richiesta sempre più pressante e continua, non solo dall’Italia, ma anche dall’estero.

Fu così che l’allora Ministro della Sanità, Camillo Ripamonti, il 31 luglio 1969, comunicò ad Epoca, con una lettera aperta, la decisione di aprire il “caso Bonifacio”, affidando l’esame preliminare sui fondamenti scientifici del metodo di cura al Prof. Valdoni, per poi eventualmente sperimentare il preparato negli Istituti Nazionali per il Cancro di Milano, Napoli e Roma, nonché presso l’Istituto di Oncologia dell’Ospedale Maggiore S. Giovanni Battista di Torino.
L’11 agosto 1969, Bonifacio si incontrò con il prof. Valdoni. A settembre Bonifacio consegnò il prodotto all’Istituto Superiore di Sanità, per le prove batteriologiche e di tossicità. Improvvisamente il voltafaccia: i direttori dei quattro centri tumori si riunirono e decisero di ridurre gli esperimenti ad un solo Istituto, quello di Roma, mentre il prof. Valdoni veniva totalmente estromesso dalla questione, ed il Ministro emanava il seguente decreto: “Per la vasta risonanza suscitata nella pubblica opinione dalle notizie, largamente diffuse dalla stampa d’informazione, concernenti le asserite proprietà antitumorali di un prodotto biologico di provenienza animale, preparato dal veterinario dottor Liborio Bonifacio. Visto l’esito favorevole delle indagini espletate dall’Istituto Superiore di Sanità in merito alla innocuità e sterilità del prodotto e tenendo presente l’opportunità di promuovere una approfondita sperimentazione del prodotto anche sul piano clinico, allo scopo di acquistare ogni più utile elemento di giudizio.

Così, tra le proteste generali, ebbe inizio quella che fu da tutti definita la “sperimentazione burla” del siero. Infatti, il 29 maggio 1970, dopo appena 16 giorni di sperimentazioni cliniche e su soli otto pazienti, la Commissione Bucalossi assegnava al Ministro il vile verdetto: “L’anticancro Bonifacio è dichiarato inefficace. Non cura i tumori e non ha alcuna azione sulla loro sintomatologia”.
Perché tanta fretta a chiudere la sperimentazione dopo appena 16 giorni e non dopo i sei mesi previsti dal decreto ministeriale? Perché su soli otto pazienti e tutti in fase preagonica?
Bonifacio si pose tutti questi interrogativi e con lui migliaia di persone. Bonifacio, sdegnato, si ritirò ad Agropoli, cercando di dimenticare tutta la vicenda, che gli aveva solo procurato un’infinità di amarezze e delusioni. Morì ad Agropoli nel marzo 1983.

Di recente alcuni studiosi hanno rivalutato la sua cura ma la medicina ufficiale non ha mai accettato ulteriore sperimentazioni.

Iscriviti al canale WhatsApp

Resta sempre aggiornato, iscriviti al canale WhatsApp di InfoCilento

Potrebbe interessarti anche

Vallo della Lucania dice “NO” al riarmo in Europa

Ieri il consiglio comunale ha votato all'unanimità contro il piano "ReArm Europe/Readiness 2030"

Antonio Pagano

30/04/2025

Eboli, chiedeva offerte per un fantomatico centro antiviolenza: fermata una truffatrice

Avrebbe chiesto agli utenti dell’ospedale Maria Santissima dell’Addolorata di Eboli di effettuare offerte a favore di un fantomatico centro antiviolenza per donne

Agropoli, proroga delle concessioni balneari: MareLibero diffida il Comune

“Il Comune ha il dovere di garantire la massima trasparenza,” afferma Mare Libero, rendendo pubblico quante e quali aree del demanio marittimo saranno oggetto di futura concessione"

Salerno, mare negato e accessi bloccati in via Generale Clark: la denuncia del Codacons

Una vera e propria barriera che trasforma il concetto di “mare a chilometro zero” in una beffa

Ospedale di Sapri, Confesercenti Salerno: “Servizi sanitari fondamentali per le comunità locali e il turismo”

È necessario un impegno concreto e una strategia chiara, che garantisca il miglioramento e il potenziamento dei servizi sanitari come elemento centrale della qualità della vita

Salerno, la palestra dell’Arbostella si rifà il look: rinnovati i tatami per le arti marziali

Questo pomeriggio, mercoledì 30 aprile alle ore 18.30, il taglio del nastro

Lotta all’obesità in Campania: approvata all’unanimità la mozione del consigliere regionale, Tommaso Pellegrino

La Campania detiene il triste primato per tasso di obesità, sia nella popolazione adulta che tra i minori con oltre 1,9 milioni di cittadini in sovrappeso

Salerno, al via “Politeia: scuola di formazione politica”, ecco di cosa si tratta

Il programma Politeia prenderà il via lunedì 5 maggio alle ore 16:00

Migliaia di fedeli del Vallo della Lucania e Teggiano-Policastro in pellegrinaggio a Roma per il Giubileo della Speranza

Migliaia di fedeli dalle diocesi di Vallo della Lucania e Teggiano-Policastro in pellegrinaggio a Roma per il Giubileo della Speranza

Ordine Commercialisti Salerno: convocata l’Assemblea Ordinaria per l’approvazione del rendiconto 2024

Gli Iscritti all’Albo dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Salerno sono chiamati a partecipare all'annuale appuntamento per discutere e votare il bilancio consuntivo e le attività svolte.

Torna alla home