Coinvolte persone di Sala Consilina, Polla, San Rufo e Teggiano
Sala Consilina – Diciannove delle venti persone imputate dei reati di associazione a delinquere finalizzata allo sfruttamento ed all’induzione alla prostituzione sono state prosciolte per prescrizione del reato. I venti imputati erano stati colpiti da una serie di misure cautelari nel mese di novembre del 2009 nell’ambito dell’operazione “Erice” condotta dai Carabinieri della Compagnia di Sala Consilina, allora comandata dal maggiore Domenico Mastrogiacomo. Per una sola persona, un 59enne di Sala Consilina il procedimento penale andrà avanti poichè la sua posizione è stata stralciata. Nei guai erano finite venti persone, 3 di Sala Consilina, 4 di Polla, 1 di San Rufo, 1 di Teggiano, 2 della provincia di Potenza, 6 di rumeni e 3 bulgari. I Carabinieri avevano individuato e chiuso due case di appuntamento, una in contrada Santa Petronia a Sala Consilina e l’altra a San Pietro al Tanagro nei pressi del cimitero. Giovedì il collegio del Tribunale di Lagonegro, composto dai giudici De Lellis, Maffei e D’Ambrosio ha accolto la richiesta di proscioglimento per intervenuta prescrizione avanzata dal Pubblico Ministero. Dall’inchiesta era emerso che l’organizzazione con la “collaborazione” di alcuni cittadini bulgari e rumeni riusciva a far arrivare nel Vallo di Diano ragazze provenienti dalla Moldavia, dall’Ucraina, dalla Bulgaria e dalla Romania.
L’operazione era arrivata dopo circa un anno di indagini che hanno richiesto migliaia di intercettazioni telefoniche, ambientali e video attraverso l’installazione di telecamere nascoste installate nei pressi delle due case e grazie alle quali è stato possibile fare un censimento dei clienti delle prostitute, circa duecento provenienti non solo dal Vallo di Diano ma anche da altre zone della provincia di Salerno e dalla vicina Basilicata.