Era accusato insieme ad altre due persone
Bruno Humberto Damiani, per anni unico indiziato della morte del sindaco di Pollica, Angelo Vassallo, esce fuori pulito da una vicenda giudiziaria relativa ad una presunta truffa allo Stato attraverso concorsi della lotteria.
In primo grado era stato condannato a sei anni dai giudici del Tribunale di Vallo della Lucania. I fatti risalgono al 2006.
Damiani, insieme al padre Giuseppe e ad una terza persona, Giuseppe Palasciano, fu accusato di aver organizzato un concorso a premi abbinato ad una campagna sociale che consisteva nella vendita di 900mila cartoline da collezione al prezzo di un euro. Si trattava insomma di una sorta di lotteria istantanea del tipo “gratta e vinci”, che secondo l’accusa non avrebbe rispettato le normative determiato un ingiusto profitto di 900mila euro. I biglietti furono venduti a Capaccio Paestum, Montecorice, Pollica e nell’avellinese.
La Corte d’Appello, però, ha assolto lui, il padre e il presunto complice.