Cilentanità. Percorso formativo alla scoperta del patrimonio culturale ed enogastronomico del Cilento.

Meta della seconda escursione sono stati gli Alburni: Corleto Monforte, Sant’Angelo a Fasanella, Castelcivita.

Di Katiuscia Stio

Meta della seconda escursione sono stati gli Alburni: Corleto Monforte, Sant’Angelo a Fasanella, Castelcivita.

Lo scorso sabato, su iniziativa del Consorzio Cilento di Qualità, consorzio composto da 25 strutture ricettive di Palinuro, Camerota e Pisciotta, si è svolto il percorso Cilentanità che, giunto alla seconda edizione, prevede la visita di varie località del Cilento da parte degli operatori del consorzio al fine di conoscere al meglio il patrimonio culturale, le attrazioni naturali, i prodotti tipici e gli attori locali. Un modo di fare rete e comprendere le peculiarità del territorio limitrofo al fine di poterlo raccontare al meglio ai propri ospiti ed ai viaggiatori. « Questa prima visita nell’area dei Monti Alburni è stata proposta dal consorziato Sandro Legato,originario di Aquara, e nostro referente per l’alto Cilento e gli Alburni.» – sottolineano i consorziati. L’appuntamento dello scorso sabato ha interessato la visita a Corleto Monforte e all’unico, nel suo genere, Museo Naturalistico degli Alburni gestito dalla Fondazione I.R.I.D.I.A.. Il gruppo è stato accolto dall’Assessore al turismo Giuseppe Ruberto. Il Museo è una realtà nata grazie al dott. Camillo Pignataro che ha donato la sua collezione privata di vertebrati ed invertebrati della fauna europea al comune affinché potesse essere ammirata da tutti i visitatori. La collezione raccoglie un’ampia varietà di specie tra cui un alto numero di uccelli (1200 circa), di mammiferi (oltre 60 specie), crostacei, di insetti (oltre 20.000). Nella seconda parte della mattina Sant’Angelo a Fasanella, sito di due patrimoni Unesco.

Accolti dall’assessore Bernardo Marmo, il gruppo di operatori è stato accompagnato alla scoperta del borgo composto da ben 13 chiese e numerosi palazzi nobiliari che testimoniano un passato importante in cui il paese fu prima feudo dei San Severino e dei CapeceGaleota, poi dei Giovine ed infine della potente famiglia Caracciolo. « Il luogo più suggestivo del borgo è sicuramente la grotta di San Michele Arcangelo, patrimonio UNESCO, le cui origini sono legate alla diffusione della cultura basiliana nel Cilento. La Grotta fu la sede di una comunità benedettina nell’ XI secolo ed è stato un luogo di culto da allora fino ad oggi» raccontano entusiasti. Il pomeriggio stata la volta delle Grotte di Castelcivita, un complesso di ambienti e percorsi sotterranei quasi surreale per il visitatore che per la prima volta li percorre. Le Grotte si estendono quasi per cinque chilometri e sono considerate le più grandi grotte sotterranee dell’Italia meridionale. E’ possibile visitarle tutto l’anno e scegliere tra il percorso turistico o speleologico amatoriale. La varietà di colori e forme della roccia modellata dall’acqua lasciano senza fiato e meritano sicuramente la visita. Guida di eccezione, Felice Iorio vice presidente della Società Grotte di Castelcivita.Le escursioni di Cilentanità proseguiranno per tutto l’inverno fino a fine febbraio ed interesseranno molte altre località spesso poco conosciute agli stessi cilentani. Il Consorzio si prepara alla prossima uscita che interesserà Morigerati e Casaletto Spartano ed è prevista per sabato 2 dicembre.

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