Ospedale cilentano rischia di non poter rispondere alle richieste dell’utenza
VALLO DELLA LUCANIA. Ospedale San Luca, mentre si lavora ai piani politici gli utenti rischiano la vita. Emblematico quanto accaduto qualche giorno fa nella struttura sanitaria di Vallo della Lucania. Un 58enne colto da malore si è subito recato presso il pronto soccorso. L’uomo è stato immediatamente ricoverato presso l’Unita di terapia intensiva cardiologica perché affetto da infarto miocardico acuto. Qui naturalmente gli sono state somministrate tutte le cure necessarie al caso, ma dopo circa due ore i sanitari non hanno potuto far altro che trasferire il paziente ad Eboli poiché al San Luca, a tutt’oggi non è attivo per carenza di personale il servizio di emodinamica h24. Ciò significa che a Vallo non è sempre possibile eseguire la coronarografia e quindi l’eventuale angioplastica cioè la riapertura meccanica del vaso occluso responsabile dell’infarto.
A raccontare l’episodio é il sindaco di Moio della Civitella , Enrico Gnarra operatore sanitario presso il San Luca. “Un anno fa – ricorda il sindaco – insieme ad altri colleghi amministratori sono stato ricevuto a Salerno dal direttore generale dell’Asl Antonio Giordano, quindi ho avuto modo di ascoltarlo circa le soluzione ai problemi dell’ospedale di Vallo. Ebbene a distanza di un anno devo constatare che le iniziative enunciate non sono state realizzate. L’infarto miocardico rappresenta una delle più frequenti emergenze urgenze in sanità e in alcuni casi l’angioplastica primaria se effettuata in tempi brevi può salvare una vita.
“Purtroppo – denuncia il sindaco – a Vallo tutto questo non è sempre possibile pare che ancora una volta Cristo si sia fermato ad Eboli”. Il grido di allarme del sindaco Gnarra si unisce a quello dei primi cittadini dei 25 comuni afferenti al distretto sanitario 70 di Vallo presieduto da Andrea Salati, sindaco di Gioi, in stato di agitazione permanente. I sindaci martedì saranno in audizione alla commissione sanità della Regione. “É assurdo – denunciano i primi cittadini – non possiamo restare in silenzio . L’ospedale San luca rischia seriamente di non rispondere alle esigenze della comunità locale, è necessario convincerci che in sanità è vitale far prevalere i piani ospedalieri a quelli politici”.