Un ristorante stellato, tre Big Gourmand
Salgono a nove i magnifici chef della cucina italiana secondo la Guida Michelin. A conquistare la nona terza stella è Norbert Niederkofler del ristorante St. Hubertus di San Cassiano (Bolzano) che si affianca agli altri otto grandi ristoranti italiani. Fra chi scende, invece, il ristorante ‘Cracco’, gestito dal notissimo chef Carlo Cracco, a Milano, che passa da due a una stella.
Nell’edizione 2018 della ‘bibbia’ della ristorazione mondiale, presentata a Parma, ci sono anche tre new entry fra le due stelle, mentre 22 sono le novità tra i ristoranti premiati con la prima stella. Con 356 locali segnalati ‘stellati’ l’Italia si conferma la seconda selezione più ricca del mondo.
Le altre restanti tre stelle sono Piazza Duomo ad Alba, Da Vittorio a Brusaporto, Dal Pescatore a Canneto Sull’Oglio, Reale a Castel di Sangro, Enoteca Pinchiorri a Firenze, Osteria Francescana a Modena, La Pergola a Roma e Le Calandre a Rubano.
La Lombardia è la regione più dinamica, con 7 novità: 63 ristoranti. La Campania, con 41 ristoranti, conquista la seconda posizione, mentre il Piemonte, con 40 ristoranti, si posiziona sul terzo gradino del podio; seguono il Veneto a quota 38 e la Toscana, con 35 ristoranti. Roma è la provincia più stellata d’Italia, Napoli, con 23 ristoranti stellati confermati, passa in seconda posizione, Milano balza al terzo posto, superando Bolzano. Al quinto posto Cuneo, a quota 17.
Tra i 35 ristoranti ad una stella della Campania (altri 6 hanno due stelle), c’è anche Le Trabe di Capaccio Paestum.
Sono 12 invece i locali “Bib Gourmand delle Regioni” e il Cilento ne piazza tre nella guida 2018: Da Carmelo a Palinuro, La Chioccia d’Oro a Vallo della Lucania e Angiolina a Pisciotta; quest’ultimo rappresenta una novità,