Secondo le accuse i fondi regionali sarebbero stati utilizzati per una strada diversa da quella stabilita
RUTINO. Il comune si costituirà parte civile nell’ambito del processo relativo alla realizzazione di una strada fantasma. La prima udienza dibattimentale presso il Tribunale di Vallo della Lucania è fissata per il prossimo 16 novembre.
La vicenda finita sotto la lente d’ingrandimento della magistratura risale agli anni scorsi e iniziò quando l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Michele Voria chiese un finanziamento per la sistemazione di via Felitto. Ottenuti i fondi, secondo le accuse, le opere sarebbero state eseguite su un’altra strada, ovvero via Alento. Il primo lotto fu appaltato e i lavori cominciarono nel 2010; gli altri due lotti erano stati appaltati ad un’altra ditta che finì anche al centro dell’inchiesta “Due Torri”, di qui lo stop alle opere.
All’epoca, secondo la minoranza, le responsabilità furono comuni agli amministratori e ai tecnici considerato che sarebbero state inserite anche voci nel conto economico finale, relative ad opere non realizzate. Per il sindaco Voria, invece, sul caso non si erano registrate irregolarità. Eppure la vicenda giudiziaria è andata avanti e l’allora esponente dell’opposizione, Giuseppe Rotolo, oggi sindaco, non ha perso tempo nel far sì che il Comune di Rutino si costituisse parte civile nel procedimento penale.
Ciò perché “le imputazioni susseguenti ai fatti contestati vengono ad arrecare grave ed irreparabile pregiudizio al Comune di Rutino, individuato quale persona offesa”.