Arechi Multiservice, rigettato il ricorso di Feola: Donato Pica resta presidente

La decisione arriva dal tribunale di Napoli

Di Comunicato Stampa

La decisione arriva dal tribunale di Napoli

La terza sezione civile del tribunale di Napoli, specializzata in materia d’impresa, ha rigettato nei giorni scorsi il ricorso presentato dal avvocato Marcello Giuseppe Feola contro la delibera di revoca assunta dall’Assemblea dei soci di Arechi Multiservice Spa relativa alla sua nomina a presidente e amministratore delegato della società. Feola si era rivolto ai giudici civili chiedendo di annullare la delibera di revoca del suo incarico, per la presunta insussistenza della giusta causa, e sollecitando la condanna dell’Arechi Multiservice e della Provincia di Salerno al risarcimento dei danni. Diversa invece la decisione assunta dai Giudici del Tribunale di Napoli, che hanno dato ragione all’Arechi Multiservice, l’azienda di servizi salernitana presieduta da Donato Pica, e alla Provincia di Salerno guidata da Giuseppe Canfora, entrambe rappresentate dall’avvocato Nicola Senatore e dal suo studio specializzato anche in diritto amministrativo.

“La revoca degli attori deve ritenersi avvenuta per giusta causa” si legge sul dispositivo della sentenza, che è stata accolta con soddisfazione dalla dirigenza provinciale. “Con la sentenza emessa dal presidente Francesco Abete e dal giudice estensore Enrico Quaranta –è stato il commento di Palazzo Sant’Agostino – il Tribunale Civile di Napoli ha confermato la correttezza dell’operato dell’Amministrazione Canfora, ribadendo che la revoca di presidente e amministratore delegato avvenne per giusta causa e condannando lo stesso al pagamento delle spese legali in favore di Arechi Multiservice e della Provincia di Salerno”.

Un ringraziamento da parte della Provincia e dell’Arechi Multiservice è stato rivolto all’avvocato valdianese Nicola Senatore, per “l’abituale professionalità ribadita in questa causa che si presentava particolarmente complessa, e per aver rappresentato vittoriosamente le ragioni dell’ente provinciale e dell’azienda salernitana”.

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