Agropoli: scacco ai Marotta, in 17 sottoposti a misure cautelari

Le accuse riguardano furti, ricettazione, usura

Di Redazione Infocilento

Le accuse riguardano furti, ricettazione, usura

Dalle prime ore della giornata odierna è in corso di esecuzione da parte dei finanzieri della provincia di Salerno, un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali e reali disposte dal Gip presso il Tribunale di Vallo della Lucania su richiesta della Procura della Repubblica.

Il provvedimento giunge a conclusione di complesse indagini svolte nei confronti di numerosi soggetti cilentani responsabili a vario titolo di reati associativi finalizzati all’usura, alla ricettazione e al furto con destrezza su tutto il territorio nazionale.

Sono 17 in totale i soggetti destinatari dell’ordinanza del tribunale, di cui 8 donne.

L’operazione rappresenta l’epilogo dell’operazione Golden Gand eseguita dai finanzieri nel novembre 2012 che consentì il sequestro di prevenzione di un patrimonio del valore di circa 14 milioni nei confronti della famiglia Marotta di Agropoli, soggetti ritenuti pericolosi perché dediti alla commissione di delitti con i cui proventi conducevano un elevato tenore di vita.

Nonostante l’applicazione delle misure di prevenzione, però, alcuni sorvegliati ed i parenti più prossimi hanno proseguito a compiere delitti contro il patrimonio.

Le indagini del Gico sono nate da alcune ipotesi di usura con interessi anche superiori al 100% annuo, ma hanno svelato ben presto uno scenaio molto più ampio che ha consentito di accertare l’esistenza di due organizzazioni finalizzate alla commissione di reati predatori ed alla ricettazione dei monili trafugati nelle gioiellerie di tutta Italia. Durante le indagini alcuni degli indagati sono stati tratti in arresto proprio grazie alla segnalazione delle fiamme gialle, come accaduto per un furto commesso a Grosseto nel 2014 da due donne poi arrestate a Battipaglia.Nella borsa di una delle due furono rinvenuti 159 grammi d’oro.

Il tribunale ha disposto inoltre il sequestro di tutti i beni di una gioielleria di Battipaglia, il titolare della quale aveva ricettato in più occasioni i preziosi trafugati altrove.

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