Pepe: «Poste ottime basi per il futuro»
Ogni residenza nobiliare vantava la presenza di una cappella gentilizia privata. Uno spazio dove la famiglia nobile esprimeva la propria fede e in cui a celebrare le funzioni era solitamente un figlio, dal secondogenito in poi, che per una tradizione consolidata dell’epoca doveva prendere i voti. Consacrata nella seconda metà dell’800 quando ad abitare il palazzo era la famiglia Vargas, per secoli la piccola cappella non ha visto la celebrazione di una funzione, fino al pomeriggio del 21 ottobre.
Grazie alla volontà della Fondazione Giambattista Vico, che ha sede tra quelle antiche mura, si è tenuta la celebrazione di una santa messa officiata da Padre Antonello Arundine. Molti i fedeli, non soltanto di Vatolla, accorsi per assistere alla particolare e toccante cerimonia. Presente anche Letizia Guidi Calvi, moglie dell’ultimo erede dei De Vargas, rimasta estasiata dai luoghi, quel “bellissimo sito” e quella “perfettissima ria” che tanto colpirono anche il filosofo Vico.
Entusiasta il presidente della Fondazione: «Vedere tante persone, le loro emozioni e anche delle lacrime, in un’occasione del genere può soltanto renderci orgogliosi – dice al margine della cerimonia il prof. Vincenzo Pepe – siamo contenti di aver avuto ospite la contessa Letizia Guidi Calvi e di aver ricevuto da parte sua i complimenti per lo stato di conservazione in cui oggi si presenta Palazzo De Vargas». Le buone notizie non finiscono qui: «Con Padre Antonello, parroco di vatolla, abbiamo posto delle ottime basi per il futuro della cappella con la promessa di donare alla popolazione un’effigie di San Michele Arcangelo, santo a cui Vatolla è storicamente legata».