Scopriamo insieme curiosità e ricette legate alla tradizione cilentana
Con l’arrivo dell’autunno, sulla nostra tavola non può mancare un frutto che è il fiore all’occhiello di tanti borghi cilentani: la castagna.
In qualunque versione si decida di consumarla, la castagna rappresenta una vera e propria tradizione che accompagna le serate con gli amici e le cene in famiglia, distendendo lo spirito e – soprattutto – appagando il corpo!
Non tutti sanno, infatti, che il castagno è stato spesso definito “l’albero del pane” , perché ha rappresentato un’importante fonte di approvvigionamento alimentare per intere generazioni – soprattutto nei periodi di difficoltà – e, per la stessa ragione, le castagne, ancora oggi, vengono soprannominate “cereali che crescono sugli alberi”, per indicarne la ricchezza di carboidrati complessi.
Nel Cilento, proprio nel mese di ottobre, sono tantissimi gli eventi gastronomici che hanno come protagonista la castagna, in tutte le sue forme. Tuttavia, se si chiede a un cilentano quale sia il modo migliore per gustare davvero questo frutto, quasi certamente risponderà: arrosto sulla brace.
La magia delle caldarroste consumate per strada, in piedi, con le dita intorpidite dal freddo e il palato deliziato e soddisfatto è davvero difficile da spiegare a parole: bisognare assaggiare, assaggiare e… assaggiare ancora!
La ricetta per cuocere delle perfette castagne arrosto è semplicissima: innanzitutto, bisogna munirsi di una padella con dei grossi fori sulla base; poi, è importante scegliere delle castagne che siano più o meno della stessa dimensione. Con un coltellino appuntito e affilato si dovrà intaccare la superficie praticando un taglio lungo circa 3 cm, così che non scoppino in cottura. Versate le castagne nella padella forata, dovranno cuocere per circa 30 minuti a fiamma moderata. Un trucco per ottenere delle ottime caldarroste è quello di bagnare un sacchetto di carta e di ricoprirci le castagne in cottura, facendo attenzione che non si asciughi. Durante la cottura, quindi, bisognerà bagnarlo di frequente: questo permetterà alle caldarroste di cuocere mantenendo parte della loro umidità, e rimanendo, così, più morbide. Per far sì che le si sbuccino facilmente, poi, si possono avvolgere in un panno umido quando sono ancora calde: pochi minuti di attesa e la magia è compiuta!
Questo è solo uno dei tanti modi per assaporare il frutto principe dell’autunno: lo si può cuocere in forno, bollire in acqua calda o, addirittura, accompagnarlo a pasta e risotti.
E voi, quale ricetta preferite?